Lukaku si gode il Chelsea: “L’Italia mi ha migliorato, oggi sono nel club giusto al momento giusto”
Romelu Lukaku ribadisce il suo amore per Londra e per il Chelsea e rimarca la scelta giusta fatta quest'estate malgrado il popolo nerazzurro si senta ancora fortemente tradito. Il belga sa che questa opportunità sarà una delle ultime per sfondare in modo definitivo anche a livello internazionale e lo ha ribadito senza indugio alcuno, confermando come al Chelsea sia in grado di fare la differenza sia in Premier sia in Champions.
Senza dimenticare l'Inter e l'Italia, anni in cui Big Rom è cresciuto e migliorato, affinando le proprie qualità e lavorando sui propri difetti. A dirlo è lo stesso Lukaku: "Ho riconosciuto le mie piccole qualità e il mio talento, sapevo anche in cosa non ero bravo. E proprio su questo ho passato molto tempo a lavorarci sopra per diventare più completo. Negli ultimi tre anni ho costruito su me stesso in modo tale da poter affrontare al meglio la mia carriera. L'Italia? Mi ha insegnato a capire cosa ci vuole per arrivare a certi livelli e cosa significa vincere".
Tuchel, tecnico del Chelsea, lo aveva già confermato recentemente: Lukaku aveva scelto di ritornare a Londra per chiudere un cerchio. In Blues era arrivato giovanissimo e dopo un paio di chiamate a vuoto, il richiamo dell'antico amore per il Chelsea è risbocciato in estate: "Ho avuto due altre occasioni per tornare qui a Londra, nel 2016 e nel 2017 ma alla fine non è andato a buon fine per diversi motivi. Poi, sono ritornato qui: è il momento giusto, l'età giusta, l'ambiente giusto. Sono più maturo, calmo e sereno".
Ho sempre saputo che con il tempo sarei migliorato come giocatore, quindi era solo questione di tempo.
Al sito ufficiale del club londinese Lukaku ha sottolineato anche il suo precedentemente cammino in Blues: "Giocare nel Chelsea a 18 anni è stato doloroso, ma anche utile: ero giovane, ma ho imparato a maturare una mentalità che poi mi ha aiutato a crescere e a essere il giocatore che oggi sono. Ho capito quanto si deve lavorare, quanto soffrire e mi sono detto: devo farlo anch'io, ogni giorno se voglio diventare più forte".