Lukaku scalda la panchina nel Chelsea che vola in Champions: spettatore nel 2-0 al Lille
Non c'è storia a Stamford Bridge tra Chelsea e Lille per il primo atto dell'ottavo di finale tra gli inglesi e i francesi che ha visto trionfare senza troppi patemi i padroni di casa che si aggiudicano i primi 90 minuti. Merito dei due gol di Havertz e di Pulisic ma anche di una espressione di gioco, superiore decisamente a quanto mostrato dal Lille, fatta di velocità, fraseggi di prima e accelerazioni improvvise. In cui Lukaku non ha trovato posto e, difficilmente, lo ritroverà.
Il Chelsea, con Lukaku in panchina, parte a mille e trova la via del gol subito con Havertz che al terzo tentativo dopo soli otto minuti di gioco infila la porta di Jardim, infilando la difesa francese e spaccando sin da subito la gara infilatasi sui binari dei londinesi. La scossa non scuote il Lille, anzi: i francesi non accennano una reazione reale e sono i Blues ad avere in mano il pallino del gioco, l'iniziativa e le occasioni migliori del primo tempo.
La squadra di Tuchel ha però il demerito di non uccidere il match quando avrebbe potuto e così il Lille si ripresenta nel secondo tempo pienamente in partita. L'1-0 non può bastare in Champions League e i francesi lo sanno a tal punto che provano a crederci con una ripresa più incisiva che permette a Bamba e Sanches di trovare anche varchi tra le maglie della difesa dei Blues. Che rispondono affidandosi quasi unicamente alla classe di Havertz, bravissimo a rubare palloni e ripartire a tutta velocità. E proprio su una azione classica di rimessa, il Chelsea chiude virtualmente le ostilità: poco dopo l'ora di gioco ci pensa Pulisic a scartare una caramella tra i difensori e il portiere avversario appoggiando sul palo più lontano il 2-0.
Il Lille subisce il colpo e il Chelsea inizia a macinare gioco e qualità in campo, a conferma di essere ben calata nella parte di detentrice della Coppa. E così inizia un assolo in Blues: al Lille lascia il possesso del pallone e lo sterile fraseggio, mentre gli inglesi si prendono la scena con verticalizzazioni letali che tagliano in due campo e avversari. Con un finale che si trasforma in semplice accademia, tra i cambi dei due tecnici (senza dare spazio a Lukaku) e una partita che si spegne in un risultato oramai pienamente acquisito.