Lukaku rompe il silenzio: “Quando l’odio non funziona, raccontano bugie…”. Frecciata all’Inter?
Romelu Lukaku rompe il silenzio. Dopo giorni in cui non aveva parlato minimamente della vicenda di calciomercato che l'ha visto coinvolto, con la rottura della trattativa con l’Inter e le tante voci che si rincorrono e lo vorrebbero in trattativa con la Juventus.
L'attaccante belga attraverso una Instagram Stories ha pubblicato queste parole: “Quando l’odio non funziona, cominciano a raccontare bugie…”.
Subito è iniziata la ricerca per provare a capire e a chi di preciso siano riferite. Frecciata all'Inter per come si stanno sviluppando le cose? Ai tifosi della Curva Nord che lo hanno scaricato? Parole verso chi ha giudicato il suo comportamento?
Big Rom sembrava promesso sposo dei nerazzurri per la terza volta ma i dirigenti dell'Inter non hanno apprezzato il comportamento dell'agente Ledure, che mentre dialogava con loro aveva aperto canali anche con la Juventus: Marotta e Ausilio non hanno gradito questo atteggiamento, anche perché stavano provando in tutti i modi ad accontentare la richiesta del Chelsea pur di riportarlo a Milano.
Ci sarebbe stato anche un duro confronto telefonico proprio tra Lukaku e Ausilio, che sarebbe durato 30 secondi: il dirigente gli avrebbe confessato di essere rimasto deluso e che l'Inter non avrebbe più provato a prenderlo. Tutto l'ambiente nerazzurro, anche basandosi su queste informazioni, ha preso le distanze da Romelu e, oltre ai tifosi, anche all'interno del gruppo questo suo atteggiamento non sarebbe affatto piaciuto.
L'attaccante belga avrebbe chiamato l'Inter e Zhang per vedere se ci potessero essere gli estremi per ricucire il rapporto ma, almeno per ora, nei suoi confronti non ci sono state riaperture e il presidente interista non avrebbe alcuna intenzione di perdonare il calciatore.
L'edizione odierna de La Gazzetta dello Sport ha svelato un retroscena legato allo spogliatoio nerazzurro, che sarebbe fortemente indispettito con l'ex compagno e non vedrebbe di buon occhio un eventuale ritorno a Milano del giocatore.
Una situazione davvero intricata, che sembrava ad un passo dalla chiusura ma in una notte è cambiato tutto.