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Lukaku incredulo sul rigore battuto da Lautaro, sbraccia e urla contro la panchina: “Perché?”

Gesto polemico di Romelu Lukaku nel corso di Spezia-Inter: mentre Lautaro Martinez si apprestava a battere un calcio di rigore, il centravanti belga con gesti plateali e urla verso la panchina ha mostrato il proprio disappunto per la scelta del rigorista.
A cura di Michele Mazzeo
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Nella gara della 26ª giornata della Serie A 2022-2023 Spezia-Inter Romelu Lukaku è tornato a giocare titolare in coppia con quel Lautaro Martinez con cui aveva formato un formidabile tandem sotto la guida di Conte. Causa infortuni e scelte tecniche di Simone Inzaghi i due quest'anno hanno giocato davvero poco insieme e forse è proprio a questo che si deve la strana reazione del centravanti belga nel momento in cui il compagno d'attacco si stava apprestando a battere il calcio di rigore assegnato con l'ausilio del Var per un fallo di Caldara su D'Ambrosio e che il Toro poi non riuscirà a trasformare in gol per la bella barata del portiere spezzino Dragowski.

Nel momento in cui l'argentino stava sistemando il pallone sul dischetto infatti Romelu Lukaku si è voltato verso la panchina interista e rivolgendosi al suo allenatore e ai compagni seduti vicino a lui ha allargato le braccia e gesticolando ha attirato platealmente l'attenzione e, mostrandosi incredulo per il fatto che a tirarlo fosse Lautaro, ha urlato "Perché non tiro io?". Il belga dunque non si capacitava del fatto che non fosse lui a calciare il penalty (come accadeva in passato).

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Non è noto se fosse lui il rigorista designato prima del match (dato il suo score infallibile dal dischetto) e Simone Inzaghi ha poi cambiato idea nel momento in cui è stato assegnato il calcio di rigore o se invece fosse già stato deciso prima della gara che a battere un eventuale rigore sarebbe stato il Toro (che ha sbagliato quattro degli ultimi otto rigori calciati). Ciò che appare evidente è invece il nervosismo di Romelu Lukaku che, dopo il litigio con Barella di qualche settimana fa, si è reso nuovamente protagonista di un gesto polemico in campo con i propri compagni o il proprio allenatore.

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