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Lukaku in crisi e dimenticato anche dal Belgio: “Non è un problema, ma potrebbe diventarlo”

Il Ct Martinez non ha convocato l’attaccante del Chelsea per le prossime due amichevoli in programma contro Irlanda e Burkina Faso: “Nessuna eccezione”
A cura di Alessio Pediglieri
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Per Romelu Lukaku giocare è quasi un evento: in panchina nel Chelsea, non convocato dalla propria nazionale. Per l'attaccante belga prosegue un momento di crisi generale in cui stenta a ritrovarsi. E anche nel match di questa sera, così come accadde già all'andata a Stamford Bridge, si prospetta un'altra notte di Champions League, da autentico spettatore non pagante, in panchina.

Oramai quando si parla di Lukaku non lo si fa più per un suo gol. L'appuntamento con le porte avversarie manca da tempo, precisamente in Premier League dallo scorso dicembre, quando andò a segno nell'1-1 casalingo contro il Brighton. Da allora, solo tre reti nelle altre 14 presenze con la maglia dei Blues, due durante il Mondiale per Club, una in FA Cup. Tutte decisive, per intendersi perché le reti siglate contro l'Al Hilal e il Palmeiras hanno portato la Coppa a Londra e il gol al Luton è valso il quarto di finale in Coppa.

Tuttavia, i dolori del buon Lukaku non sembrano trovare rimedio. Oramai, quasi dimenticato da un Tuchel che lo utilizza sempre più per dare fiato e riposo a Havertz, prima scelta indiscussa da parte del tecnico tedesco, per il belga non resta che il ritaglio di qualche match e una visibilità limitata al tal punto che anche il ct della sua nazionale, Martinez ha notato e preso scelte conseguenti, senza convocarlo per le prossime amichevoli in preparazione ai mondiali dove il Belgio è già qualificato. Impegni marginali, contro Irlanda (26 marzo) e Burkina Faso (29 marzo) ma che avrebbero proprio per questo potuto ridare il sorriso all'attaccante.

Un ulteriore elemento di involuzione per l'ex Inter, che per il Ct Martinez non è assolutamente una bocciatura, per ora. "Era già in progetto da tempo che ci saremmo rivolti a giocatori meno esperti con meno di 50 gare per dare loro la possibilità di fare esperienza, senza alcuna eccezione" ha sottolineato "altrimenti non avrebbe avuto senso". Dunque, volto girato dall'altra parte anche verso chi, come Lukaku, avrebbe avuto necessità di ritornare a giocare con continuità, ricucendo un po' di autostima perduta. Ma se oggi, la mancata convocazione non è per nulla un problema, come per un'altra stella che il Belgio attende, Hazard, fra un po' potrebbe diventarlo.

"Il Mondiale arriva presto" ha ribadito Martinez riferendosi proprio a quei giocatori che la Nazionale aspetta e su cui dovrà puntare in Qatar 2022. "Ora non è un problema, ma a settembre potrebbe diventarlo perché il tempo stringerà. Ci saranno solamente sedici partite tra l'inizio della nuova stagione e i Mondiali, il tempo non è molto, soprattutto per chi decidesse di cambiare club  e dovesse affrontare un periodo di adattamento. Una scelta positiva, ma anche pericolosa". Lukaku e i suoi sogni lontani da Stamford Bridge sono avvisati.

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