Lukaku di nuovo all’Inter, Ausilio snocciola la possibile formula dell’operazione
Romelu Lukaku avrà pure realizzato i suoi sogni di bambino tornando al Chelsea, ma da un punto di vista meramente sportivo l'operazione al momento non si è dimostrata positiva né per l'attaccante belga né per il club londinese. Siamo quasi a metà stagione e chi sorride a 32 denti è l'Inter, pienamente in corsa per fare il bis in campionato e qualificata agli ottavi di Champions League, dopo aver intascato ben 115 milioni di euro lo scorso agosto, stabilendo il nuovo record di incasso per la Serie A.
Lukaku era partito bene nella sua seconda esperienza al Chelsea: titolarissimo ad inizio stagione, con 4 reti all'attivo tra Premier League e Champions. Poi l'infortunio di metà ottobre e da lì è cambiato tutto: al suo ritorno ha trovato poco spazio, partendo sempre dalla panchina tranne che nell'ultimo match europeo contro lo Zenit, in cui è andato a segno, ma che è costato – visto il pareggio finale – il primo posto nel girone a vantaggio della Juventus. Tuchel lo vede meno rispetto a Werner e Havertz, tedeschi come lui, né il suo gioco sembra adattarsi alle caratteristiche del 28enne di Anversa.
A migliaia di chilometri di distanza l'Inter di Inzaghi si gode il miglior attacco del campionato, con 43 gol in 17 partite: Lautaro Martinez è quota 10, il nuovo arrivato Dzeko è a 8. Insomma la nostalgia per Lukaku già sembra svanita, più probabile che sia il contrario. "Prima o poi lo rivedremo in Serie A, perché Romelu è innamorato del nostro Paese", ha detto qualche giorno fa il suo procuratore Federico Pastorello. Magari proprio all'Inter, che a determinate condizioni se lo riprenderebbe volentieri. A precisa domanda il DS nerazzurro Piero Ausilio la butta lì ai microfoni di Sky: "In prestito lo riprenderei…".
Il sorriso dell'uomo mercato dell'Inter rende il senso della battuta, visto che una formula di questo tipo la accetterebbe qualsiasi club al mondo, laddove sembra invece impossibile che il Chelsea butti già alle ortiche un investimento così massiccio. Ausilio intanto gonfia il petto per quanto fatto a dispetto della sfiducia che circondava il club nerazzurro la scorsa estate e che aveva portato all'addio di Conte: "Siamo stati bravi, non ci siamo persi d'animo, abbiamo avuto la forza e la capacità – ed anche un po' di fantasia – e insieme all'allenatore abbiamo scelto quelli che potevano essere i calciatori migliori. Oggi aver sostituito Lukaku con Dzeko e Correa – a quelle condizioni – penso sia un ottimo lavoro".
Tra pochi giorni comincerà il mercato di gennaio, una sessione in cui l'Inter resterà ferma: "Io penso che la squadra così è forte, è competitiva – spiega Ausilio – pensare a qualche colpo in entrata deve essere visto come la volontà di qualcuno dei nostri che ci chiede di andar via per trovare più spazio per giocare. Ad oggi nessuno è venuto a chiederlo, adesso il numero della rosa è perfetto e siamo completi in ogni reparto. In questo momento non stiamo pensando al mercato di gennaio". Quanto al capitolo rinnovi, quello invece è all'ordine del giorno: "Per Dimarco manca poco, perché la volontà da entrambe le parti è stata manifestata in modo chiaro, stiamo discutendo. Non so perché si parli del rinnovo di De Vrij che ha ancora un contratto di un anno e mezzo, lui come altri. Brozovic, Perisic, Handanovic e Vecino hanno scadenze diverse, ci sarà un po' più di fretta e di attenzione per queste situazioni, perché vogliamo capire se ci sono le possibilità per chiudere".
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