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Opinioni
Luis Suarez e il caso della cittadinanza italiana

Luis Suarez ha passato in mezz’ora un esame che può durare due ore e mezza

Il tempo di un morso… tanto è durato l’esame che Luis Suarez ha sostenuto all’Università per Stranieri di Perugia per ottenere certificazione, cittadinanza e passaporto. Ha sbrigato tutto in un pomeriggio, volo di andata e ritorno compresi. Farlo diventare italiano così non è solo un atto di prepotenza verso il senso civico ma anche una vergogna.
A cura di Maurizio De Santis
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Luis Suarez ha sostenuto e superato l'esame di Italiano livello B1 in un'ora circa, comprese le formalità. Volendo ragionare in termini di tempo effettivo, ha impiegato una mezzora per mostrare alla commissione proprietà comunicative e conoscenza della lingua tali da ricevere quel ‘pezzo di carta' che ha un valore importante anche se sei un calciatore che guadagna 15 milioni netti all'anno. Un morso… tanto è durata l'esposizione del candidato che doveva essere così preparato (avrà forse studiato di notte, da quando è stato eliminato dalla Champions) da fare abbastanza in fretta rispetto a un test che può durare anche 2 ore e mezza.

L'attaccante del Barcellona ha viaggiato a bordo di un jet privato decollato dalla Spagna intorno alle 13. Poco dopo le 15 è arrivato al Centro per la valutazione e le certificazioni linguistiche dell'Università per Stranieri di Perugia. Alle 16 aveva già finito le prove e in tasca recava anche il diploma che gli consente di accedere al diritto di cittadinanza e al passaporto comunitario.

Un fenomeno. In una toccata e fuga è riuscito a ottenere l'abilitazione al termine di un esame strutturato (qui la descrizione della prova) in quattro parti, di cui 3 scritte (comprensione della lettura, produzione di testi scritti, comprensione dell’ascolto) e una orale (confronto faccia a faccia con la commissione che consiste in una sorta di intervista/conversazione e anche una descrizione di immagini).

Che bravo, davvero. Ha la genialità di uno Schiaffino. Suarez – uruguaiano che ha trascorso la maggior parte della carriera tra Olanda, Inghilterra e Spagna – ha conseguito in un pomeriggio certificazione linguistica e cittadinanza di un grande Paese senza averci mai vissuto. Nemmeno per un periodo di tempo consono. A giudicare dall'esito della valutazione, ha un livello di conoscenza dell'idioma straordinario e una capacità di comunicazione così perfette da essere favorito rispetto ad altre persone (nate in Italia) che il passaporto hanno difficoltà ad averlo e altri ancora che mai lo avranno (e nemmeno vengono accettati).

È populistico (mal)pensare che se sei ricco, per giunta anche famoso, puoi permetterti questo e altro? No, è la realtà dei fatti. E nulla c'entra che sua moglie, Sofia Balbi, abbia origini italiane, particolare che gli è sufficiente per essere considerato comunitario nel campionato spagnolo. Non gli bastava, invece, per avere la cittadinanza italiana e così oggi, pur avendo avviato la pratica qualche anno fa, s'è manifestata quella "urgenza temporale" che finora non lo aveva smosso.

Fare diventare Luis Suarez italiano in un pomeriggio non è solo un atto di prepotenza verso il senso civico ma anche una vergogna, l'ennesima barzelletta di questa terra che confonde il diritto con il favore. Nel mondo del calcio non è la prima volta che accade. Del resto, un suo connazionale restò invischiato in una vicenda peggiore: ricordate l'interista Recoba e la storia del passaporto taroccato? Ah Sudamerica.

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Da venticinque anni nel mondo dell’informazione. Ho iniziato alla vecchia maniera, partendo da zero, in redazioni che erano palestre di vita e di professione. Sono professionista dal 2002. L’esperienza mi ha portato dalla carta stampata fino all’editoria online, e in particolare a Fanpage.it che è sempre stato molto più di un giornale e per il quale lavoro da novembre 2012. È una porta verso una nuova dimensione del racconto giornalistico e della comunicazione: l’ho aperta e ci sono entrato riqualificandomi. Perché nella vita non si smette mai di imparare. Lo sport è la mia area di riferimento dal punto di vista professionale.
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