Luis Enrique si aspetta solo una cosa da Kvaratskhelia al PSG: “Cerchiamo le qualità innate”
Tutti a Parigi attendono l'esordio di Khvicha Kvaratskhelia, ma Luis Enrique non svela nulla dei suoi piani in conferenza stampa. Il georgiano potrebbe giocare per la prima volta con la maglia del PSG domani al parco dei Principi contro il Reims, la prima di una lunga serie di apparizioni della sua avventura francese: l'ex Napoli non ha potuto debuttare in Champions League contro il Manchester City a causa del regolamento delle liste Uefa e in Ligue 1 può finalmente arrivare il suo grande momento.
Quando? Probabilmente fin da subito, ma l'allenatore non ha sciolto questo dubbio. In attacco il PSG ha abbondanza di alternative e sarà probabile che Kvara possa subentrare dalla panchina, così da avere un impatto morbido con il calcio francese e anche per riprendere il ritmo partita, dato che con il Napoli non ha giocato nelle ultime uscite. Lo spagnolo però ha fissato bene le aspettative sul suo nuovo colpo che è costato alla società 70 milioni di euro.
Luis Enrique sul debutto di Kvara
Il momento si avvicina e domani il georgiano potrebbe giocare la sua prima partita con il PSG. Tutto dipenderà dalla rifinitura e dalle risposte che riuscirà a dare in allenamento, ma Luis Enrique ha confermato che Kvara è pronto e non ci sono problemi a livello fisico: "Quando giocherà Kvara? Non lo so, vedremo, dipende dall'allenamento. Fisicamente sta molto bene. Non abbiamo riscontrato problemi in allenamento. È pronto".
Sono indicazioni importanti che alimentano la speranza dei tifosi presenti allo stadio per ammirare da vicino il nuovo arrivato a Parigi. Da lui tutti si aspettano molto, soprattutto dopo l'avventura a Napoli dove è arrivato da sconosciuto e in un solo anno è diventato l'eroe dello Scudetto: una crescita importantissima avvenuta in poco tempo e che il PSG spera di poter sfruttare a suo vantaggio in questa stagione. Luis Enrique ha fissato l'asticella molto in alto: "Le sue caratteristiche si adattano al nostro stile di gioco. Cerchiamo le qualità innate del giocatore per migliorarle. Trovarsi davanti alla porta il più spesso possibile, essere in una situazione di tiro ma anche connettersi con un particolare giocatore e creare sinergie. Credo che il suo apporto alla squadra sarà positivo".
