Luis Enrique martella la Spagna dopo un 7-0 anche davanti a Re Filippo: “Qualcuno ha sbagliato”
Il 7-0 lo ha già dimenticato. Per Luis Enrique la vittoria della sua Spagna con la Costa Rica è null'altro che un dato statistico importante, incoraggiante, qualcosa di cui andare fieri lo spazio di una serata e nulla più. Non c'è tempo per crogiolarsi sugli allori né per specchiarsi dopo un risultato così eclatante e dirompente.
Anzi, il commissario tecnico delle Furie Rosse riesce a trovare un difetto anche a corredo di una prestazione così dominante e impressionante. Un risultato che spicca per le proporzioni e per il confronto con la cadute fragorose al debutto di altre nazionali come Argentina (battuta dall'Arabia Saudita) e Germania (superata in rimonta dal Giappone).
Questione di mentalità e approccio alle partite che devono essere sempre gli stessi, qualunque sia l'avversario che hai di fronte, perché tutto deve funzionare con precisione meccanica. Costruzione della manovra, gestione della pressione e dei differenti momenti dell'incontro, fase di non possesso, palleggio scientifico, risalita del campo intelligente, sistemazione tattica tale che i movimenti dei calciatori dia l'idea di una compattezza della falange che avanza senza (apparenti) punti deboli.
Questione di dettagli e di sfumature che fanno la differenza tra l'essere una squadra che gioca bene e una grande squadra. Ecco perché ‘Lucho' si lascia prendere dall'istinto e ha una reazione impulsiva anche quando all'interno dello spogliatoio arriva il Re Filippo VI per complimentarsi con i giocatori e lo staff tecnico della selezione (come testimoniato dal video pubblicato da Marca).
Il Monarca sorride, stringe le mani, riceve anche in dono una maglia con tutti gli autografi e si lascia sfuggire un entusiasta "continuiamo così" poi dedica qualche attimo per esprimere un'opinione su quel che ha visto. È rimasto favorevolmente colpito sia per le dimensioni della vittoria (che è equivale a mettersi un pezzo di qualificazione agli ottavi in tasca) sia per la bellezza dello spettacolo al quale ha assistito. E qui il riferimento è al talento dei giovani, all'identità e al sincronismo dei movimenti che sono il riflesso diretto del lavoro del ct.
"Ci siamo divertiti – le parole del re iberico -. Al di là del risultato, è una gioia vedervi giocare. Non avevo mai assistito a una partita con un esito del genere". Luis Enrique segue con attenzione e proprio non riesce a trattenersi di fronte a un passaggio del discorso di Filippo VI. "È bello iniziare così – ha aggiunto, è stato uno spettacolo. Non posso dirmi un esperto ma non ho visto errori".
Il tecnico lo interrompe e, sia pure col sorriso sulle labbra, sottolinea che qualcosa non gli piaciuto e qualche sbavatura (non sfuggita al suo occhio) l'ha notata. "Qualcuno sì… qualcuno ha sbagliato", dice Luis Enrique. Implacabile, pensa già alla Germania.