Luis Enrique mai banale: “PSG virtualmente già campione”. Ma servono ancora 6 punti per la Ligue 1

Luis Enrique è abituato a passare spesso dagli altari alle polveri. Criticato e incensato come pochi. Dopo il successo contro il Liverpool in Champions League gli elogi sono tornati a piovere. Il PSG in Europa prova a essere il guastatore, sfiderà l'Aston Villa nei quarti, mentre in patria come sempre marcia a testa bassa. Il titolo di Ligue 1 è praticamente vinto, serve la matematica, che arriverà nell'arco di una decina di giorni. Il tecnico spagnolo, come sempre, si conferma una persona tutt'altro che banale affermando che il PSG è già campione di Francia 2024-2025.
Il PSG è già campione per Luis Enrique: "Virtualmente lo siamo"
C'erano pochi dubbi, già ben prima del campionato, con il passare delle settimane e dei mesi le certezze assolute sono diventate solide realtà. Il PSG quando mancano otto giornate dal termine ha un vantaggio di 19 punti sul Marsiglia e 21 su Monaco e Nizza. Il traguardo è raggiunto. Ora, la maggior parte degli allenatori avrebbe detto che bisogna prima tagliarlo il traguardo e poi festeggiare. Luis Enrique invece no e alla vigilia del partita con il Saint-Etienne ha detto: "Non siamo mai campioni finché non abbiamo vinto matematicamente, ma possiamo considerare di essere campione virtualmente".
Ovviamente l'ex c.t. della Spagna non vuole che i suoi ragazzi abbassino la guardia, c'è la Champions, oltre alla Coppa di Francia. Ma c'è anche l'imbattibilità in patria, mantenerla rappresenterebbe qualcosa di storico: "Dobbiamo sfruttare queste ultime 8 partite di Ligue 1 per altri obiettivi più globali. L'obiettivo è essere competitivi ma nel rispetto degli avversari. L'obiettivo è essere pronti per i restanti due mesi di gara e arrivare alla fine di tutte le gare. È ovvio che ci sono competizioni più importanti di altre, non me lo sto inventando. Abbiamo bisogno di tutti i giocatori per quello che vogliamo fare. Alcuni giocatori giocano di più, ma abbiamo 17 giocatori che hanno giocato 2.000 minuti, vorrei che fossero ancora di più".

Kvaratskhelia mi ha stupito: "Fa un grande lavoro difensivo"
Nella lunga conferenza stampa l'allenatore ha avuto modo di parlare anche di Kvaratskhelia, il grande colpo del mercato invernale. Il suo talento era già noto, ma il lavoro difensivo invece no, ed è stata una bella sorpresa: "Ciò che mi ha sorpreso è stata la sua capacità di adattarsi al lavoro difensivo della squadra: è il primo a pressare quando non abbiamo palla e torna al centro quando siamo in possesso palla. Il resto lo sapevamo perché lo sapevamo prima".