L’UEFA ha aperto un’inchiesta per episodi discriminatori in Germania-Ungheria
L'UEFA ha annunciato pochi minuti fa venerdì l'avvio di un'inchiesta disciplinare in relazione a possibili episodi discriminatori nel corso della partita tra Germania e Ungheria di due giorni fa all'Allianz Arena di Monaco. Ai sensi dell'articolo 31, comma 4, del Regolamento Disciplinare, l'ente ha nominato un ispettore che svolgerà l'istruttoria sui fatti accaduti nel match dell'ultima turno del girone F di EURO 2020, conclusosi con un pareggio per 2-2: questo risultato ha permesso alla selezione tedesca di qualificarsi agli ottavi di finale e ha portato all'eliminazione della nazionale guidata da Marco Rossi.
Non si tratta del primo procedimento aperto dall'UEFA, visto che lo scorso 20 giugno era arrivata la notizia dell'apertura di un fascicolo per lo stesso motivo dopo la partita tra Ungheria e Francia alla Puskas Arena di Budapest: in quel caso erano stati attenzionati dei cori discriminatori nei confronti di Kylian Mbappe e Karim Benzema. Un'inchiesta era stata aperta anche per uno striscione omofobo sugli spalti durante la sconfitta contro il Portogallo.
La partita tra la Germania e l'Ungheria è stata accompagnata dalle tantissime polemiche per la bocciatura da parte dell'UEFA della richiesta di illuminare l'Allianz Arena con i colori dell'arcobaleno avanzata dal sindaco di Monaco, Dieter Rieter, per sostenere la comunità LGBT e rispondere alla leggere discriminatoria approvata da Orban nelle scorse settimane. L'ente che governa il calcio europeo ha proposto di l'illuminare l'impianto in altre date, affermando che l'UEFA "è un'organizzazione politicamente e religiosamente neutrale" e che quella fatta dal primo cittadino bavarese fosse una "richiesta politica", ma la risposta non è tardata ad arrivare: la DFB ha colorato lo stadio con una coreografia arcobaleno mentre Rieter ha deciso che tutti i luoghi più importanti della città sarebbero stati illuminati a supporto della causa LGBT.