L’Udinese vince 1-3 a Roma con la Lazio. E ringrazia Maradona
L'Udinese che non ti aspetti contro una Lazio troppo brutta per essere vera. Eppure è così, all'Olimpico la squadra di Simone Inzaghi getta alle ortiche la sfida contro i friulani, consegna loro la vittoria (1-3) e perde ulteriore terreno in classifica staccandosi anche dalla zona Champions League. Successo con merito degli ospiti, che approfittano della giornata da dimenticare dei capitolini: :'immagine simbolo del match è la faccia dell'allenatore biancoceleste che, tra primo e secondo tempo, abbandona il campo senza nemmeno attendere il duplice fischio. Testa bassa, sguardo infuriato, bofonchia qualcosa… le stesse che deve aver urlato ai calciatori per una prestazione al di sotto delle attese. Ne cambia tre all'intervallo (fuori Cataldi, Parolo e Marusic dentro Akpa-Akpro, Leiva e Marusic) ma non basta a dare la svolta e a cambiare l'inerzia dell'incontro.
Stanchezza da Champions? Può darsi. Possibile che abbia sottovalutato l'avversario? Almeno così è sembrato a giudicare dal differente approccio al match. Da un lato la formazione bianconera apparsa compatta, attenta, dominante nel gioco aereo, pronta a sfruttare tutte le occasioni crete. Dall'altro un avversario che dà segnali di sé soltanto nella ripresa, correndo a vuoto per larghi tratti dell'incontro. Si aggrappa ai lampi di Immobile (procura il calcio di rigore e accorcia le distanze subito dopo lo 0-3 di Forestieri), aspetta che Caicedo (subentrato nella ripresa assieme a Pereyra) si svegli e tenta il solito forcing più con la forza della disperazione che con effettiva convinzione.
L'Udinese tiene botta, resiste anche agli ultimi assalti della Lazio, agisce in contropiede (che risulterà l'arma di gran lunga migliore) e porta a casa una vittoria legittima. L'unica sbavatura è in occasione dell'azione che permette ai padroni di casa di dare un senso all'ultimo quarto d'ora di partita: distrazione fatale che permette a ‘Ciro gol' di rubare il tempo, infilarsi in area e guadagnare la massima punizione. È forse l'unica nota stonata per i bianconeri che anzi, a giudicare da quanto visto nel complesso del match, se avesse concluso l'incontro con un punteggio più rotondo dopo le reti di Arslan, Pussetto e Forestieri lo avrebbe fatto con assoluto merito.