Lucarelli: “Gaucci voleva darmi un miliardo per smettere e lucidare le statue nel suo giardino”
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Cristiano Lucarelli è tornato a parlare della sua avventura da calciatore. Il classe 1975 che ha intrapreso una nuova carriera da allenatore dopo aver appeso gli scarpini al chiodo ha raccontato anche alcuni retroscena relativi alla sua esperienza al Perugia, quando ebbe modo di conoscere l'indimenticato patron Luciano Gaucci. Un rapporto speciale quello tra i due, con l'ex presidente che stimava profondamente quel ragazzino toscano dal grande fiuto per il gol ma era pronto a tutto per portare avanti le sue idee.
Cristiano Lucarelli e la sua esperienza al Perugia con Gaucci
Intervenuto nel podcast OCW Talk sul canale youtube OCW Sport, Cristiano Lucarelli ha raccontato del suo inizio di carriera al Perugia. Gaucci era pronto a scommettere: "Mi chiamarono a fare in prestito il torneo di Viareggio e feci un ottimo torneo. Alla fine mi comprarono, spendendo anche tanti soldi: versarono alla Cuoiopelli nel 1992 230milioni delle vecchie lire".
Lucarelli trattato come un cavallo di razza da Gaucci
E ovviamente con Gaucci gli aneddoti, di tutti i tipi, non mancano per Lucarelli costretto agli straordinari: "Ce ne sarebbero migliaia da raccontare belli e anche brutti perché quando si arrabbiava erano dolori. Lui mi volle personalmente e mi curava come se se fossi uno dei suoi cavalli. Dovevo farmi ogni mattina due chilometri e mezzo ad andare e due chilometri e mezzo a tornare per pesarmi, solo io. Questo perché diceva che i suoi cavalli con un chilo in più arrivavano tre metri dopo. Tendenzialmente tendevo ad ingrassare, ma lui diceva che ero pesante in campo e mi obbligava a pesarmi".
L'ex numero uno del Perugia era molto generoso, anche con Lucarelli: "Lui mi venerava, era innamorato di me e mi faceva un sacco di regali. Ogni volta che facevo gol mi regalava centomila lire, perché sapeva che la situazione della mia famiglia non era rosea. Mi ricordo un episodio simpatico: contro L’Aquila feci sei gol e lui mi disse ‘arrivo a 400, martedì vieni a prendere gli altri’".
L'aneddoto di Cristiano Lucarelli di mercato su Luciano Gaucci
Un episodio di mercato in particolare è quello che fotografa al meglio il carattere di Luciano Gaucci, che al netto della stima per Lucarelli pensava in primis alle sue idee e al Perugia: "Entrai in una trattativa con Marco Negri, in uno scambio con il Cosenza e Gaucci lo volle. Lo pagò, mi sembra 4 miliardi, una cifra abbastanza importante solamente che al Cosenza c’era Gianni Di Marzio, come direttore sportivo che mi seguì tutto l’anno e mi voleva in cambio. Così andammo lì, non senza arrabbiature da parte di Gaucci. Non era felicissimo di cedermi, ma quando capì che il Cosenza non avrebbe ceduto Negri si tutelò dandomi in comproprietà".
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Gaucci pur di spingere Lucarelli ad accettare i calabresi era pronto a tutto: "Mi ha convinto chiamando il procuratore e dicendogli ‘c’ho da farle una proposta’. Lui pensava fosse una proposta economica, un incentivo o qualcosa. Invece siccome stavo rifiutando e rischiando di far saltare la trattativa, gli disse ‘le do un miliardo se lei fa smettere di giocare al calcio Lucarelli, lo voglio rovinare’. Perché per lui era un tradimento, e disse ‘non la chiamo per offrirle provvigioni ma per farlo smettere di giocare perché voglio metterlo a lucidare la statua di Tony Bin (il cavallo del patron, ndr) nel mio giardino di Torre Alfina. Il mio procuratore mi disse che forse era meglio accettare Cosenza e in effetti così feci e fu una fortuna.