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Lotito vuole una Serie A come la Premier e promette battaglia alla FIGC: “Gli facciamo causa”

Claudio Lotito promette battaglia alla FIGC e annuncia pubblicamente l’intenzione espressa dalla Serie A: “Gli faremo causa”. L’idea è quella di creare un modello Premier League.
A cura di Fabrizio Rinelli
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Lo scontro era inevitabile e ora sembra essere arrivato a una svolta dopo le parole del presidente della Lazio, Claudio Lotito. Il patron dei biancocelesti ha annunciato di aver dato il via a una battaglia legale contro la FIGC: "Gli facciamo causa". Lo spiega nel corso di un'intervista rilasciata a Repubblica in cui Lotito senza alzare i torni sottolinea l'importanza di questa mossa per dare una svolta al calcio italiano. "Noi non contiamo nulla come Lega Serie A – spiega Lotito -. Non si è mai vista una società che mette i soldi e poi vedere decidere in tutto e per tutto gli altri".

Un discorso che non fa una piega che spiana la strada al progetto di Lotito incentrato a rivoluzionare completamente il calcio italiano: "Noi oggi viviamo in un paradosso giuridico – continua – Il presidente della Federcalcio viene eletto, come si dice in gergo, dai ‘voti delle componenti'. E lì, a quel tavolo, facciamo la parte dei ragazzini al tavolo degli adulti. La Lega di A marginale, quella di Serie C decisiva: ma stiamo scherzando?". La svolta può essere una mossa ben precisa: "La Lega di Serie A deve essere la nuova Premier League".

Il presidente della FIGC, Gravina, e Claudio Lotito patron della Lazio.
Il presidente della FIGC, Gravina, e Claudio Lotito patron della Lazio.

Lotito fa capire come sia necessaria una sorta di autonomia dei club di Serie A e una gestione maggiore del patrimonio economico. Insomma, con i soldi della società è giusto che abbiano voce in capitolo proprio i club, un peso importante in poche parole per riformare anche un sistema totalmente sbagliato per il presidente della Lazio: "Sono i numeri a dire che noi non contiamo nulla: se la Lega Dilettanti unisce i suoi voti a quelli della Lega Pro, stiamo parlando della vecchia Serie C, quell’accordo è sufficiente a mettere in ginocchio qualsiasi idea degli altri club – spiega – La sintesi è banale: un club di Serie C conta più di uno di A. Una società dilettantistica più di una che gioca in Champions League. Adesso basta".

Un ragionamento che fa capire come il confronto tra i presidenti sia stato serrato, e si senta l'esigenza di rivoluzionare completamente questo sport in Italia: "Queste regole non ci stanno più bene: i legali si occuperanno della parte che compete loro, ma il nostro progetto è semplice. Gravina e la sua Federcalcio si sentono blindati dal loro statuto – conclude – Noi vogliamo che la Lega di Serie A, quella composta dai club che hanno immagine, tifosi e producono il 90% del fatturato, si trasformi in qualcosa di diverso".

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