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Lotito: “In Serie A club che sono tecnicamente falliti ma vincono in campionati”. Con chi ce l’ha

Il presidente della Lazio tocca un tasto dolente della situazione del calcio italiano: “Tante squadre nel nostro campionato spendono e spandono col sostegno dei Fondi ma non hanno equilibrio economico e nemmeno potrebbero iscriversi. Certi parametri dovrebbero valere per tutti”.
A cura di Maurizio De Santis
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Il presidente della Lazio, Claudio Lotito, va dritto al nocciolo della questione durante il corso da Team Manager all'Università Luiss di Roma. La riflessione che fa è tanto dura quanto amara: pone l'accento su quelle società in Serie A che sono "tecnicamente fallite eppure vincono i campionati". Con chi ce l'ha? Non fa nomi ma nelle argomentazioni proposte alla platea dissemina indizi come bricioline. Chi ha voglia di seguirle può interpretare agevolmente a chi si riferisce e perché si lascia andare a considerazioni di quel tipo.

"Ci sono tante squadre nel nostro campionato che spendono e spandono col sostegno dei Fondi ma non hanno equilibrio economico e nemmeno potrebbero iscriversi". Poi arriva l'ammissione/quesito che restringe il campo delle ipotesi e traccia un identikit abbastanza chiaro: "Ma come fai ad eliminare certe squadre blasonate? Serve coraggio e non tutti lo hanno".

Il ragionamento sullo stato di salute del calcio italiano entra nel dettaglio. Lotito ha lanciato il sassolino nello stagno (ma non è certo una novità quel che ammette dinanzi all'assemblea dell'Ateneo) ma non nasconde la mano… anzi, si sofferma sulla questione per ribadire la qualità delle sua esposizione e spiegare quel che avviene dietro le quinte e non tutti possono vedere.

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Il tema caldo è l'iscrizione delle società che va di pari passo con la gestione finanziaria e i resoconti di bilancio: "Se utilizzi la cassa per patrimonializzare le strutture, ti si abbassa l'indice di liquidità. Così obblighi le società a ripianare con soldi propri, nonostante siano società sane perché investono nelle strutture. Invece ci sono club che ripianano i bilanci utilizzando bond, non investono nelle strutture e sono tecnicamente fallite… eppure vincono i campionati. Certe regole, determinati parametri, dovrebbero valere per tutti".

La conclusione del ragionamento è una sola: "Alla base di tutto ci deve essere la sostenibilità, a meno che tu non hai un pozzo a disposizione dal quale poi tiri il petrolio… e qui interviene il ragionamento dei Fondi. A chi fa comodo questa roba? Evidentemente c'è qualcosa che non funziona come dovrebbe". Ultima considerazione sull'identità delle proprietà che amministrano le società di Serie A. "Siamo rimasti, di fatto, io e Aurelio De Laurentiis, poi il Cagliari di Giulini e il Torino di Urbano e pochi altri – ha aggiunto il massimo dirigente -. Mi chiedo: così facendo il calcio italiano dove andrà a finire?".

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