Lotito ha un colpo di sonno in Senato mentre si parla di futuro del calcio: lo sveglia De Laurentiis
Giornata di audizioni in Senato per alcuni dei vertici dei club di Serie A. Presente anche il senatore Claudio Lotito, insieme a De Laurentiis, al numero uno del Milan Scaroni, ai dirigenti della Juventus, al presidente del Verona Setti e così via. Un modo per fare il punto sulla situazione del calcio italiano, e parlarne con il Governo per chiedere anche provvedimenti. Non è sfuggito però un momento particolare con protagonista il numero uno della Lazio Lotito.
Lotito e il colpo di sonno durante l'intervento al Senato
Dopo un intervento del presidente del Napoli destinato a far discutere, alla luce del riferimento ai 6-8 club decisivi per la Serie A con buona pace degli altri definiti "fuffa", parola al collega del Verona Setti. Mentre quest'ultimo iniziava a parlare al suo fianco ecco che Lotito ha chiuso gli occhi, dando l'impressione di dormire. Al contrario di quanto accaduto poco prima, con il presidente capitolino impegnato a parlare, ecco un momento di apparente relax.
De Laurentiis richiama Lotito che aveva chiuso gli occhi mentre parlava il presidente del Verona
De Laurentiis, che stava guardando proprio verso Lotito, non inquadrato, ha richiamato la sua attenzione accortosi del colpo di sonno. Lotito a quel punto ha fatto al presidente azzurro il cenno dell'ok smentendo di essersi appisolato, e indicando proprio in direzione di Setti: il suo obiettivo era dimostrare che si era concentrato troppo sulle parole del presidente veronese, in un dibattito che stava entrando nel vivo. Tutto prima di uno sbadiglio, "coperto" poi da un colpo di tosse. Una scena simpatica, ma che non è stato isolata, visto che Lotito anche in altri momenti ha socchiuso gli occhi.
Nonostante queste situazioni il presidente della Lazio è stato molto presente nel dibattito. La sua posizione si è allineata per certi versi a quella di De Laurentiis, con la richiesta di provvedimenti da parte del Governo per un calcio che in Italia è diventato sempre più industriale, con il merito sportivo che è solo uno dei tanti aspetti su cui puntare. Per questo a detta di Lotito sono necessarie una serie di norme organiche, per rendere più competitivo il movimento.
L'intervento di Lotito al Senato: "Siamo passati a un calcio industriale"
Il presidente della Lazio ha risposto a una serie di domande e ha proposito della legge Melandri ha detto: "Il male nasce dagli interventi spot, invece di fare elementi complessivi. Siamo passati a un calcio che ormai è industriale. Partecipare a un campionato superiore significa avere una situazione economica e non solo sportiva che permetta di competere. Dovremmo avere il coraggio di fare una norma complessiva".
Poi ha parlato anche di scommesse: "La demagogia ha tolto la sponsorizzazione in diretta sulle scommesse, perché induce alla ludopatia, cose strumentali, non hanno senso. Questo mondo produce un miliardo", e di fisco: "L’anno scorso, ha ricordato con orgoglio ho fatto una battaglia per lo splittamento dei versamenti fiscali e oggi tutti riconoscono che quella norma ha portato risultati importantissimi per lo stato. Bisogna avere il coraggio all’interno del sistema". Infine ha garantito che non c'è invasione della politica nello sport, e la chiosa l'ha fatta sulla questione stadi: "Senza stadi è come se uno ha il cavallo e non ha la stalla".