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Lotito cacciato dal Consiglio Federale, Gravina lo mette alla porta: “Sei squalificato”

Brutta sorpresa per Claudio Lotito oggi a Roma: il presidente della Lazio è stato infatti allontanato dal Consiglio Federale in programma dalle 12 nella capitale. È stato il presidente della FIGC in persona, Gabriele Gravina, a metterlo alla porta, ricordandogli che “è squalificato” per la vicenda tamponi.
A cura di Paolo Fiorenza
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Scene surreali oggi in Federcalcio a Roma, dove era convocato per le ore 12 il Consiglio Federale. Claudio Lotito, che si era presentato rivendicando il proprio ruolo di consigliere federale – in quota Lega di Serie A, assieme a Beppe Marotta – è stato infatti cacciato dall'assemblea, per intervento diretto di Gabriele Gravina. Il presidente della FIGC ha messo alla porta senza tanti complimenti il patron della Lazio, ricordandogli che "è squalificato" in seguito alla vicenda tamponi.

Lotito al suo arrivo si era mostrato sicuro di sé, nonostante l'inibizione di un anno comminatagli lo scorso 30 aprile dalla Corte d'Appello della FIGC per la violazione dei protocolli anti Covid da parte della Lazio. "Come mai sto qua? C’è il Consiglio Federale mi pare", aveva risposto ai cronisti presenti. Lotito si faceva forte della fresca sentenza del 7 settembre con cui il Collegio di Garanzia del CONI aveva rinviato il caso nuovamente alla Corte d'Appello federale per una possibile rimodulazione della pena. Allo stato attuale infatti, una durata della squalifica di 12 mesi comporterebbe la sua decadenza da tutte le cariche ricoperte.

Ed invece Gravina non ha voluto sentire ragioni e lo ha allontanato dalla riunione, come ha raccontato lo stesso Lotito alla sua uscita dalla sede della FIGC in via Allegri: "Siamo a un livello kafkiano, Gravina mi ha detto che non potevo partecipare perché sono ancora squalificato". Che l'atmosfera si sia surriscaldata lo dimostra il fatto che il presidente della Lazio ha fatto mettere a verbale di ritenere "illegittimo il rifiuto di consentirgli la partecipazione al consiglio federale odierno, in quanto fin dal 7 settembre scorso non esiste alcuna sanzione che possa impedirgli il suo diritto di esercitare le funzioni di consigliere federale", aggiungendo che "allo stato attuale nei suoi confronti pende un mero deferimento".

Lotito è stato poi duro nelle dichiarazioni rese ai giornalisti presenti, preannunciando battaglia legale: "Ora ci penseranno gli avvocati, il diritto non viene interpretato, ma applicato. Dire che la sentenza del CONI non preveda l'annullamento del provvedimento è una lettura completamente diversa da quella che è la sentenza stessa. Mi si impedisce di esercitare il mio diritto di consigliere federale, eletto democraticamente. Ora vedremo con gli avvocati. Non possono aspettare cosa verrà deciso, le sentenze sono immediatamente esecutive. Questa è la storia. Quando c'è un provvedimento di un giudice deve essere applicato".

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