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L’ossessione notturna di Rooney quando è solo nel letto: dorme con un asciugacapelli acceso, deve farlo

L’ex attaccante del Manchester United ha parlato della strana abitudine mentre giocava su Twitch a Fifa con un paio di streamer. “Sì, è proprio così. Aziono il phon e lo lascio così”.
A cura di Maurizio De Santis
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Un asciugacapelli acceso, tenuto sopra il comodino, che resta acceso e gli soffia aria calda sulla testa per tutta la notte. Wayne Rooney ne ha sempre uno accanto a sé quando gli capita di dormire da solo nel letto. Sia a casa oppure in una camera d'albergo, è una cosa di cui ha bisogno. Deve farlo, è qualcosa più forte di lui. È un gesto che ripete meccanicamente: un'ossessione che ha confessato su Twitch mentre giocava a Fifa Pro Club con gli streamer Girth N Turf. Tra una chiacchiera e l'altra, ha concesso agli interlocutori questa curiosità che ha lasciato tutti a bocca aperta.

"Sì… è proprio così. Se vicino a me nel letto non c'è nessuno, allora aziono il phon e lo lascio così, diretto su di me", ha confessato con estrema naturalezza come fosse una cosa molto normale. Non è l'unico oggetto che lo aiuta a smuovere l'aria: "Ho anche due ventilatori accanto al mio letto", che innesca in altri momenti.

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Chi lo ha ascoltato ha recepito quelle parole con assoluta meraviglia e un pizzico d'ironia, sostenendo che quella strana abitudine fosse in realtà il riflesso di un disturbo post-traumatico dovuto ai metodi (anche) molto bruschi che hanno caratterizzato l'esperienza di Sir Alex Ferguson alla guida del Manchester United.

Lo avevano soprannominato ‘asciugacapelli' per il modo in cui ti arrivavano addosso le sue urla quando doveva fare una ramanzina oppure gridare tutta la propria insoddisfazione per come stava giocando la squadra. In sintesi, Rooney ha talmente interiorizzato quell'esperienza del passato da restarne condizionato anche adesso. "Non posso credere a quello che sento, ma quanto paghi di bolletta elettrica?", è la replica ironica di un altro interlocutore. Rooney ha ascoltato, sorriso, annuito ma non ha affatto smentito.

La capigliatura rinvigorita con una serie di trapianti. Tutta quell'aria calda sulla testa non farà male al cuoio capelluto? Tra gli utenti che hanno seguito la diretta è filtrata anche questa allusione ‘cattiva' alla tenuta della sua chioma. Rooney, che a 25 anni stava diventando già calvo, si era sottoposto al primo intervento nel 2011: i risultati furono soddisfacenti poi qualcosa è andato storto. Nel corso degli anni il problema s'è ripresentato: l'ex attaccante dei Red Devils ha iniziato a perdere di nuovo i capelli e s'è visto costretto a un'altra operazione. A mettere a dura prova i bulbi erano il troppo stress e la poca cura del tessuto cutaneo, sollecitato da sudorazione eccessiva e lavaggi frequenti.

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