L’orgoglio di Cristiano per la maglia del Portogallo è una lezione di vita: “Deluso da alcuni giocatori”
Cristiano Ronaldo ha ricevuto l'ennesimo premio alla sua straordinaria carriera calcistica. Nell'ultimo weekend gli è stato consegnato il "Platinum Award", il premio più prestigioso all'interno del Gala "Quinas de Ouro": un trofeo organizzato dalla Federcalcio portoghese per essere stato un ambasciatore di eccellenza per il Portogallo. E ha ricordato ai tanti ragazzini presenti sul palco il suo percorso con la Nazionale, iniziato nel 2003, sottolineando l'"orgoglio" che prova ogni volta che indossa la maglia del Portogallo e la "delusione" nel vedere altri calciatori rifiutarla.
L'orgoglio di Cr7 per la Nazionale: "Godetevela, dura poco"
Nel ritirare il premio, l'attaccante ha parlato del privilegio di giocare per il proprio Paese e di quanto si senta frustrato quando i giocatori portoghesi non si impegnano per entrare nella nazionale maggiore o rifiutino l'idea di rispondere ad una convocazione. "Quando sono entrato nella nazionale avevo solo 18 anni e il mio primo sogno era vincere alla mia prima presenza internazionale. Ora ho raggiunto quota 25, 50 e perché non fino a 100?" ha chiesto sul palco gremito di ragazzini in estasi di fronte al campione. "E perché anche non 150, 200? È un enorme senso di orgoglio tutto ciò".
"Anche dopo aver vinto così tanti trofei, non c'è niente di meglio che giocare per la nazionale, amici" ha continuato Cr7, che poi si è tolto un sassolino fastidioso dagli scarpini: "Ecco perché sono deluso da alcuni giocatori che non vogliono rappresentare il Portogallo. Godetevi la nazionale, perché passerà in fretta."
L'ultimo obiettivo di Ronaldo: segnare 1.000 goal
Dopo aver segnato 908 reti nel corso della sua carriera tra club e nazionale, Ronaldo ha anche espresso il suo desiderio di raggiungere un totale di quattro cifre alla voce "gol" e per farlo ha ancora bisogno della Nazionale. "Adesso sono più maturo" ha spiegato ai più giovani, "affronto la mia vita come se vivessi il momento, non riesco più a pensare a lungo termine. Ho detto pubblicamente che volevo raggiungere i 1.000 come obiettivo e sembra che ora sia tutto facile, ma solo il mese scorso ho superato quota 900. Si tratta di vivere il momento e basta, godersela. Di vedere come risponderanno le mie gambe nei prossimi anni e se poi raggiungo i 1000 gol, va bene. Ma se non ci riesco, sono già il giocatore con più gol nella storia e mi basta".