L’orgoglio della Roma spezza il sogno della Salernitana: la vince Mou coi cambi
La Roma, stordita dalla sconfitta subita in rimonta in Norvegia contro il Bodo, se la cava per il rotto della cuffia con una rete di Pérez e poi di Smalling. Sono loro a ribaltarla (2-1) quando lo spettro della beffa se ne stava lì, dietro le spalle. Scaccia via i fantasmi di una (ennesima) sconfitta clamorosa in casa. Dopo averle prese (e forse date) in Coppa, inciampare all'Olimpico contro la Salernitana sarebbe stato troppo davvero. Sulla carta il risultato sembrava scritto, la realtà del campo è stata tremenda almeno fino a quando il guizzo dello spagnolo e poi dell'ex United non hano regalato il brivido di un finale da vivere tutto d'un fiato, col coltello tra i denti e il cuore in gola.
La sfida con i campani (ultimi in classifica) serviva per addolcire l'amarezza dell'andata dei quarti di Conference League, ha solo alimentato perplessità sulla squadra di Mourinho che ha mostrato i soliti difetti. Amnesie improvvise, a causa delle quali può accadere di tutto. Fiammate di orgoglio che cambiano volto e inerzia alle gare. E quando tutto va storto, ci pensa il tecnico portoghese a metterci mano con l'esperienza e l'intuito dei cambi giusti (fuori Afena Gyan entro Pérez che spalanca la strada).
Non è solo un marchio di fabbrica. Deve essere una specie di maledizione, caratterizzata anche dai più classici episodi arbitrali contro i quali sbatti il muso. Fai gioco, domini il campo, schiacci l'avversario che – dopo il vantaggio improvviso – se ne sta raggomitolato in difesa, hai occasioni ma non le sfrutti, vedi minuti che passano e senti l'ansia che sale, lotti e sbuffi ma fai una fatica tremenda. E quando l'incantesimo è finalmente spezzato ritrovi energie che nemmeno immaginavi di avere ancora.
Tre punti importanti, che non cambiano d'una virgola la classifica ma servono – in previsione del prossimo duello contro il Napoli – a tenere viva la piccola speranza di agganciare quel quarto posto che sarebbe un autentico miracolo. Tre punti che tengono i bianconeri a -5, il quinto posto saldo (con la Lazio dietro), danno un senso a un finale di stagione ancora tutto da scrivere. Mai dire mai con questa Roma. Adesso sotto col Bodo.