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Logan Bailly, ex nazionale belga: “Fingevo di andare a far la spesa, così potevo bere due o tre pinte”

Kofan Bailly, ex portiere della nazionale belga e del Celtic, ha raccontato per la prima volta il suo inferno con l’alcol con cui ha condiviso gli ultimi mesi di carriera: “Mi alzavo di notte e bevevo, alla mattina uscivo e bevevo. Lo facevo tutti i santi giorni: ad un certo punto pesavo il doppio ed ero tutto gonfio”
A cura di Alessio Pediglieri
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Logan Bailly ha legato la sua carriera calcistica quasi esclusivamente al Belgio, il suo Paese natale dove ha giocato per oltre 15 anni, vestendo anche i colori della nazionale dei Diavoli Rossi. Ritiratosi nel 2020, l'oggi 39enne ex portiere si è raccontato a cuore aperto su uno dei periodi più cupi della sua vita, quando era succube dell'alcolismo, un problema che lo costrinse più e più volte a mentire e compiere atti di cui oggi si è pentito per nasconderlo a compagni, amici e familiari.

Il ritorno in campo dopo 5 anni di assenza: "Mi sono vendicato della vita"

Dopo un lungo periodo in cui era scomparso dai radar calcistici, Bailly l'anno scorso era tornato in campo, per difendere la porta del Virton nella First Amateur Division, voluta con un obiettivo preciso: "Il motivo per cui ho ricominciato a giocare quasi cinque anni dopo il mio ritiro è stato quello di convincermi che potevo farcela e soprattutto di vendicarmi un po' della mia vita".

"Ho finito di vergognarmene e posso ammetterlo senza problemi: ero un alcolizzato"

Una estemporanea apparizione che lo ha anche riportato a riassaporare l'adrenalina di giocare, dopo il ritiro forzato da una parabola improvvisamente discendente, accelerata dai gravi problemi di alcolismo che per la prima volta ha confessato al portale belga SudInfo. "Non l'ho mai detto prima d'ora, mai nessuno l'ha realmente saputo. Oggi che ho superato il problema non ho più vergogna a parlarne e lo ammetto: ero un alcolizzato".

"Bevevo quasi ogni giorno, ho smesso per amore dei miei figli: non volevo perderli"

Il problema dell' alcol ha accompagnato Bailly mentre era ancora un calciatore professionista: "Verso la fine della mia carriera bevevo quasi ogni giorno, a un certo punto pesavo due volte tanto, avevo la faccia completamente gonfia. Non avevo alcun controllo su nulla, anche se in realtà pensavo di avere tutto sotto controllo… Avevo bisogno di alcol per mettermi di buon umore e sentirmi bene, quando in realtà non mi sentivo affatto bene. Poi, ho deciso con un pensiero preciso: non volevo perdere i miei figli dopo che la mia ultima relazione era stata distrutta dall'alcol. Così mi sono guardato allo specchio e mi sono detto: "Logan, non sei tu". Ho smesso da un giorno all'altro".

"Mi alzavo di notte e bevevo, la mattina avevo bisogno di bere: era un vero inferno"

Bailly, che vanta anche una militanza nel campionato scozzese, con la maglia del Celtic, con cui ha vinto per ben due volte il titolo nazionale, ricorda la sua dipendenza: "Durante la mia carriera mi è sempre piaciuto uscire e bere qualcosa, soprattutto dopo una partita, ma la mia dipendenza ha iniziato a diventare sempre più un problema. Soprattutto negli ultimi mesi era diventato un problema troppo serio da gestire. Se mi svegliavo di notte, dovevo bere. La mattina mi alzavo e dovevo bere" ricorda Bailly. "Facevo finta di andare a comprare il pane o di fare la spesa, così potevo berne due o tre pinte in una volta sola. È stato un inferno, non potete immaginarlo."

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