L’odissea del Napoli verso l’autoproduzione: in ritiro con maglie vecchie coperte da toppe
Il progetto di autoprodursi le maglie per la prossima stagione, non è iniziato nel migliore dei modi per il Napoli. La decisione, per certi versi pioneristica del presidente Aurelio De Laurentiis, ha dovuto fare i conti con diversi problemi legati soprattutto alle tempistiche, andate finora per le lunghe. Basti pensare che il materiale ancora non c'è e i giocatori sono stati costretti a sfoggiare in ritiro divise vecchie coperte da toppe. Nelle scorse ore poi è arrivato del materiale tecnico che sarà utilizzato esclusivamente nei prossimi giorni per tamponare la situazione, aspettando che almeno per la seconda parte del ritiro arrivino le nuove maglie.
Aurelio De Laurentiis ancora una volta ha provato a stupire tutti, decidendo di autoprodurre le maglie da gioco e le divise del suo Napoli per la stagione 2021/2022. Una scelta confermata anche nella conferenza stampa fiume di pochi giorni fa, in cui ha confermato che il design delle stesse sarà realizzato dalla "EA7", linea di Emporio Armani dedicata allo sport, a marchio SSCN. Il patron azzurro però ha confermato i problemi legati al forte ritardo: "Siamo in grande ritardo e probabilmente solo a Castel di Sangro potremo presentare le maglie".
Ed effettivamente l'autoproduzione delle maglie si sta rivelando una vera e propria odissea per il Napoli, con il gruppo che si è ritrovato nel ritiro di Dimaro-Folgarida, agli ordini del nuovo allenatore Spalletti, senza il nuovo materiale. Per rimediare a questa situazione, tutto il gruppo ha dovuto sfruttare le tute e i completi dell'anno scorso, quelli realizzati dalla Kappa. Sulle stesse sono state piazzate delle toppe, con la scritta SSC Napoli, per coprire quegli sponsor che non ci sono più, in virtù di un mancato rinnovo del rapporto di collaborazione.
La società ha deciso comunque di correre ai ripari. Come? Nelle scorse ore, nello store del Centro Sportivo di Dimaro, è arrivato in una serie di scatoloni del materiale tecnico targato Zeus, marchio d'abbigliamento campano. In questo modo si sta cercando di rimediare al mancato arrivo delle divise autoprodotte, in questa prima parte del ritiro con la speranza che per la seconda parte, in programma a Castel di Sangro, si possa fare sfoggio del nuovo look.