Locatelli o Verratti? La scelta di Mancini cambierà tutta la formazione dell’Italia
L’Italia di Mancini è davvero una sorpresa e anche una prima vera volta per i tifosi. La grande particolarità è che gioca con un sistema molto ben oliato, in cui tutti sanno quello che devono fare e soprattutto sanno quali funzioni devono svolgere in relazione al contesto squadra e quindi alle funzioni altrui. Non si parla a caso di calcio funzionale, che sta soppiantando quello ancora mainstream dei ruoli. Come si può ben vedere assistendo alle partite della nostra Nazionale, avere un determinato ruolo sulla carta non limita gli atleti a svolgere una o più funzioni in una sezione di campo dove in teoria c’è un calciatore con un altro ruolo. Per fare un esempio sintetico, immaginare che Gundogan nel Manchester City faccia più gol di Gabriel Jesus non è una stranezza nel calcio delle funzioni.
Altro assunto del calcio funzionale è che nello stesso posto, in quello che ipoteticamente si dovrebbe ancora considerare ruolo, ci possono essere atleti molto diversi dal punto di vista funzionale, che bisogna poi bilanciare con altri calciatori/funzioni all’interno del contesto-squadra.
Per farla breve e molto più comprensibile, per parlare di funzioni è bene parlare del tema più caldo in questi giorni che ci hanno accompagnato verso la sfida contro l’Austria agli ottavi di finale degli Europei: a centrocampo deve giocare Locatelli o Verratti?
Marco Verratti in Nazionale gioca ormai da quasi dieci anni, ha passato diverse gestioni tecniche e adesso Mancini lo fa giocare dove dovrebbe stare e dove per buona parte del tempo gioca anche nella sua squadra di club, il Paris Saint Germain. In quella posizione di mezzala sinistra, Verratti da una parte riesce a sviluppare con Insigne e il laterale sinistro, in questi anni azzurri spesso Emerson Palmieri oggi Spinazzola, i triangoli di gioco con cui la manovra della squadra deve avanzare secondo dettami presi dal gioco di posizione e portati in Italia da Maurizio Sarri. Quello che poi Verratti svolge funzionalmente è anche la capacità di diventare rifinitore delle azioni di attacco, con Insigne che si associa al centravanti in posizione di seconda punta e il suo vecchio compagno di squadra al Pescara che si accentra, giostrando da vera e propria mezzapunta. Ha funzioni di cucitura del gioco e rifinitura negli ultimi 25 metri, davvero essenziali per la squadra che ha costruito Mancini, il quale lo ha voluto aspettare proprio per l’importanza di Verratti nel suo gioco. Senza palla Verratti pressa forte in fase di riconquista rapida, a volte troppo forte se si notano tutti i cartellini gialli che prende.
Manuel Locatelli invece è entrato in Nazionale da poco tempo, la sua prima partita fu subito da titolare, in Olanda contro i padroni di casa per la Nations League. Giocò subito una grande partita perché capace di dimostrare fin dall’inizio le sue caratteristiche. Locatelli organizza in misura minore la manovra offensiva della squadra, resta una mezzala di possesso ma ha più letture verticali, rapide, che a volte asseconda anche portando palla grazie alla sua potenza. Rispetto a Verratti non è chiamato a rifinire ma più che altro a entrare negli spazi, mentre con lui è Insigne a spostarsi in posizione di mezzapunta. Proprio per questa sua funzione, Mancini predilige che dentro il campo in quella posizione da rifinitore possa entrare anche l’altro esterno, Berardi nel nostro caso, mentre con Verratti ha molto più senso che giochi Chiesa per avere un altro esterno rapido e capace di giocare dietro il terzino e farsi servire grazie ai tagli di Verratti.
Ecco cosa accade quando hai calciatori con funzioni diverse nello stesso ruolo. Altri pezzi della squadra devono modificarsi di conseguenza, magari scegliendo uomini diversi che hanno migliore fit con i calciatori determinanti. Con Verratti ad esempio, la schermatura, anzi la marcatura a uomo che tutte le squadre fanno su Jorginho viene elusa dal centrocampista pescarese, il quale si abbassa e fa regia davanti alla difesa. Locatelli ha meno propensioni in questo senso, per cui deve essere Bonucci a salire e svolgere i compiti di innesco della manovra della squadra.
Scegliere uno o l’altro non è una questione di lana caprina e non riguarda nemmeno fino in fondo il loro stato di salute, anche perché Verratti ha giocato un’intera partita contro il Galles. Molto più interessante invece pensare e scegliere in base agli avversari, a come difendono, come pressano, chi dovrebbe giocare in posizione di mezzala destra avversaria e quali funzione di regola svolge. Contro l’Austria, squadra abbastanza misteriosa, basti vedere i mille ruoli che Foda fa fare ad Alaba, si potrebbe scegliere ancora Locatelli per la sua capacità anche di pressare forte e per le sue doti di incursore. Meno punti di riferimento daremo a una squadra quadrata e di corsa, più riusciremo a metterli in difficoltà.