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Caso Juve, le news su plusvalenze e stipendi

Lo tsunami Juventus fa tremare chi ha fatto affari con i bianconeri: spuntano due club italiani

Il caos che si è creato attorno alla Juventus dopo le dimissioni di Andrea Agnelli e dell’intero Cda per via sviluppi dell’inchiesta Prisma su plusvalenze fittizie e la sospetta “manovra stipendi” potrebbe allargarsi a macchia d’olio. Anche Atalanta e Genoa potrebbero essere tirate in ballo.
A cura di Fabrizio Rinelli
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La Juventus trema e con essa tutto l'ambiente bianconero ancora scosso dallo tsunami che si è abbattuto sul club. Le dimissioni del presidente Andrea Agnelli e del CdA dovute agli sviluppi dell'inchiesta Prisma su plusvalenze fittizie e la sospetta "manovra stipendi" alla vigilia dell'approvazione del nuovo bilancio, è stato un fulmine a ciel sereno. Tutti iscritti nel registro degli indagati dalla Procura di Torino con le ipotesi di reato di falso in bilancio e false comunicazioni: rinvio a giudizio e un processo alle porte. E nelle ultime ore stanno emergendo nuovi dettagli sulla vicenda. ‘Il Corriere della Sera' questa mattina porta alla luce un nuovo capitolo di questa vicenda che si potrebbe allargare pericolosamente a macchia d'olio.

La Juventus sembra essere il tramite per portare alla luce un sistema plusvalenze che da lecito sarebbe finito per essere ritenuto come un abuso: ma questo sarà il processo eventualmente a stabilirlo. Sta di fatto che questo sistema era adoperato anche da altri club e per questo i pm torinesi stanno valutando se inviare il materiale anche alle procure di altre città per avviare a loro volta accertamenti. Pare proprio che si possa palesare l'esistenza di reti configurabili con una violazione del codice di giustizia sportiva. E in ballo ci sarebbero già alcune società che negli anni in cui la Juve è stata sotto inchiesta, hanno fatto affari con il club bianconero: due in particolare.

Agnelli, Cherubini e Paratici in un matchi di campionato della Juventus.
Agnelli, Cherubini e Paratici in un matchi di campionato della Juventus.

"Erano tutti contenti quando Paratici veniva e portava plusvalenze". È una delle chiacchierate intercettata dai militari del nucleo di polizia economico finanziaria di Torino. In questo caso l’allora capo dell’area tecnica sintetizzava così in una battuta il modus operandi dell'allora dirigente bianconero oggi al Tottenham. L'invio dei documenti della Procura di Torino ad altre procure in Italia potrebbe interessare dunque altri club a partire da Atalanta e Genoa. Sia i bergamaschi che i liguri hanno fatto affari di questo tipo con la Juventus. Da accertare quali nello specifico, ma sulle operazioni Demiral, Romero, Sturaro e Perin, forse è stato acceso un faro. Inoltre la Juventus aveva debiti con queste due società, come scrive la Gazzetta dello Sport stamattina, confermati da Cherubini nell’interrogatorio – parlò di 6,7 milioni – e da un’intercettazione di Arrivabene:

"Sappiamo bene cosa dobbiamo all’Atalanta". Alla Procura risulterebbero oltre 70 milioni fuori bilancio. Una situazione in divenire che probabilmente era già stata palesata dal presidente Federale, Gabriele Gravina, nella giornate di ieri. Il numero uno della Federcalcio a proposito del caos Juventus aveva provato a mettere in guardia tutti. "Stiamo calmi perché temo che quel tema possa riguardare anche altri soggetti", aveva detto nella giornata di ieri al convegno "Calcio & Welfare" a Napoli prima di rettificare: "Non è riferito all’indagine in corso sulla Juventus ma ad una reazione esasperata che in Italia, in generale, rende colpevole chi ancora non è stato condannato". Insomma, la sensazione è che siamo ancora all'inizio di una vicenda lunga che potrebbe avere presto forti ripercussioni sotto tutti i punti di vista.

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