Lo strano utilizzo che Mazzarri fa delle bottigliette d’acqua: “Non riuscivo ad aprirla”
Il morso alla bottiglietta di Walter Mazzarri. Oggi, durante Cagliari-Sampdoria, come cinque anni fa non passa inosservata la reazione emotiva del tecnico che – per rabbia o per nervosismo – scarica anche così la tensione per l'evoluzione del match. Nel 2016 era sulla panchina dell'Inter e, preso dallo sconforto perché la squadra non riusciva a far gol, sfogò tutta la propria delusione dando morsi a una confezione che aveva dinanzi a sé in panchina. Finì 0-0, l'ennesimo risultato di un'avventura che per lui sarebbe finita malissimo.
La scena s'è ripetuta anche durante la sfida di campionato dei sardi con i liguri. Un match molto importante per dare una scossa alla classifica e risalire la china, lasciare alle spalle il periodo nero e spezzare quell'incantesimo che ha ancorato i rossoblù alla zona retrocessione. La vittoria per 3-1 è un primo passo ma la strada è ancora in salita. Nel corso dell'incontro il tecnico toscano è stato inquadrato dalle telecamere mentre cercava di aprire una bottiglietta in maniera insolita. Usava i denti non le dita. Nelle interviste è stato allo scherzo e ha spiegato: "L'ho svitata coi miei denti perché era incollata, sigillata".
Battuta a parte, Mazzarri torna serio quando si esprime sulla prestazione della squadra contro uno degli avversari più pericolosi. Non si esalta per il successo, resta coi piedi per terra. "Anche per chi vince gli scudetti è difficile conquistarli se non si è solidi – dice ai microfoni di DAZN -, bisogna esserlo anche per esprimere un bel calcio. Figuriamoci noi nelle zone basse della classifica".
La paura di vincere, il timore di non riuscire a gestire l'incontro anche nel momento favorevole ha fatto capolino anche contro i blucerchiati ("è un disagio che questa squadra ha da tempo"). Per Mazzarri è uno stimolo in più e una sfida personale dietro la quale c'è una grande voglia di riscattare gli ultimi anni poco felici. "Quando accetto una sfida sono adrenalinico e do il massimo per la squadra che alleno. A Cagliari vorrei lasciare qualcosa che non è riuscito a fare in questi ultimi anni".