Lo strano oggetto nell’altro orecchio dell’arbitro di Barcellona-Napoli: “La UEFA dovrebbe spiegare”
Il Napoli è uscito dalla Champions League con qualche rimpianto, sia perché di fronte c'era una versione del Barcellona pallida copia di quel che è stato negli anni scorsi il club catalano sia per il clamoroso rigore non dato agli azzurri dall'arbitro olandese Danny Makkelie nel secondo tempo sul punteggio di 2-1. Una decisione che il VAR – davanti ad immagini molto chiare – avrebbe potuto correggere, ma inspiegabilmente non c'è stato alcun richiamo al direttore di gara in tal senso. Nel primo tempo peraltro gli azzurri avevano protestato parecchio per un intervento di Christensen su Lobotka che probabilmente sarebbe stato meritevole di cartellino rosso e che è stato sanzionato solo col giallo.
Nel dopo partita lo stesso Makkelie è finito al centro di un piccolo mistero, dovuto alla presenza di uno strano oggetto nel suo orecchio destro (nel sinistro c'era il classico auricolare adibito alle comunicazioni con gli altri membri della quaterna arbitrale e con la sala VAR). È stato l'ex fischietto spagnolo Mateu Lahoz – che era impegnato nella telecronaca con una TV iberica – ad accorgersi che c'era qualcosa di strano nella condotta in campo di Makkelie, in particolare nel segnalare azioni che richiedevano interazione con il resto della squadra arbitrale e nel parlare con i calciatori in campo.
La prima volta è accaduta dopo mezzora nel primo tempo, poi è successo di nuovo all'inizio del secondo tempo quando Politano è caduto a pochi centimetri dal guardalinee, dopo essere stato chiaramente toccato da un avversario. In quest'ultima occasione il 41enne arbitro olandese ha fischiato fallo con molto ritardo, né ha chiarito la vicenda con i calciatori coinvolti. A questo punto l'occhio di lince Lahoz ha segnalato che stava succedendo qualcosa di anormale e le telecamere di Movistar Plus sono riuscite ad inquadrare lo strano oggetto infilato nell'orecchio destro di Makkelie, con ogni probabilità un dispositivo di comunicazione wireless.
Dunque entrambe le orecchie erano impegnate da due dispositivi diversi di questo tipo, con conseguenze immaginabili sulla gestione della partita, come ha evidenziato ancora Lahoz spiegando di aver avuto l'impressione che l'arbitro di Barcellona-Napoli avesse difficoltà a comunicare con gli altri protagonisti della partita. Makkelie è un arbitro super rodato ad altissimo livello e finora non era mai trapelato che avesse problemi di udito, qualora si volesse ipotizzare che si trattasse di un apparecchio acustico.
Lahoz ha dunque chiesto all'UEFA di intervenire per spiegare come sia possibile che un arbitro scenda in campo avendo tutte e due le orecchie coperte da dispositivi che ne limitano la capacità di interazione: "Un direttore di gara non può arbitrare essendo sordo in campo. Ci ha messo moltissimo tempo nel dare qualche cartellino giallo o indicazioni alle due squadre. Non avevo mai visto prima una cosa del genere. Questa è una cosa che l'UEFA dovrebbe spiegare. Non puoi inibirti dai rumori dei giocatori in campo in entrambe le orecchie".
Una perplessità cui l'UEFA e lo stesso Makkelie sono chiamati a dare una risposta, per chiarire cosa fosse quell'oggetto posto nell'orecchio dell'arbitro olandese e a cosa servisse, condizionando – a quanto si è visto – il suo modo di interfacciarsi ai protagonisti di Barcellona-Napoli.