Lo strano Europeo di Zinchenko, una pentola a pressione: “Con l’Inghilterra niente amici”
In ogni grande torneo internazionale per Nazionali, ci sono sempre una serie di personaggi mediaticamente di secondo piano, perché non hanno il nome e la statura mediale dei grandissimi, che rubano la scena e si dispongono in prima fila a dispetto anche di grandi calciatori che per l’intero anno hanno copertine e click in abbondanza, mentre per un mese devono lasciare strada ad altri. In questi Europei è successo ad esempio con Oleksandr Zinchenko, uomo e calciatore abituato a questo suo apparire in secondo piano, ma allo stesso tempo a essere però spesso in prima linea a guidare gli altri.
Gli Europei di Zinchenko infatti sono stati preceduti dalla vittoria in Premier League con il Manchester City, in cui ha giocato 32 volte in tutta la stagione, dalla finale di Champions League, giocata da titolare e persa con tanto di lacrime inconsolabili a fine partita, ma la cosa più importante di tutte è l’aver raggiunto una maturità atletica, tecnica e tattica tale da farlo considerare un titolare inamovibile da parte di Guardiola, che gli ha riconosciuto più volte applicazione, intelligenza e creatività, tutte doti necessarie per giocare ed esaltarsi nel sistema del tecnico catalano.
“Sono orgoglioso di indossare la maglia della nazionale ucraina. Da quando ho iniziato a giocare in nazionale, ogni partita è qualcosa di speciale”.
Quando dal Manchester City in cui sei uno fra gli altri, con compiti e funzioni però davvero decisive, come si è accorto ad esempio il Paris Saint Germain in semifinale di Champions League, non riuscendo a limitarlo nelle sue giocate sul centrosinistra, passi nella tua Nazionale in cui sei il giocatore più noto al mondo, il più rappresentativo, quello su cui tutti puntano per sorprendere gli avversari e anche l’uomo a cui tutti i tuoi compagni guardano in caso di difficoltà, ecco che il peso sulle spalle aumenta e spesso può mandarti fuori giri.
In parte è successo anche a Zinchenko nelle prime partite di questi Europei. Soprattutto contro Olanda e Austria ha giocato male, non riuscendo a entrare nel ritmo della partita e nel flusso del gioco, ha cercato di metterci soprattutto grinta e decisione ma insieme alla sua Nazionale è stato più che altro fortunato che tutti gli incastri fra le terze dei diversi gironi hanno premiato proprio l’Ucraina.
Questo andazzo ha creato un mare di polemiche in patria, perché in Ucraina vedevano proprio Zinchenko come l’uomo che poteva fare la differenza in una squadra in cui il talento non manca, ma negli uomini cardine non è abbinato a una dose molto forte di personalità, carattere, voglia di vincere a tutti i costi. I giornalisti e l’ambiente ucraino nella sua interezza chiedevano proprio questo a Zinchenko, che invece ha fatto molta confusione e si è dimostrato un giocatore del vorrei ma non posso nelle tre partite del girone iniziale.
A tutto questo si deve aggiungere anche che Zinchenko sta vivendo questa avventura fondamentale per la sua carriera da calciatore insieme alla sua compagna, Vlada, che aspetta un bambino. Le critiche, le pressioni, i commenti negativi che sono piovuti sulla testa del centrocampista del Manchester City si sono mischiati alla tensione del diventare padre e hanno creato una piccola pentola a pressione.
“È un traguardo storico e voglio dare un consiglio a tutti: festeggiamo, si vive una volta sola e forse non ripeteremo mai più questi momenti. È stato difficile per me concentrarmi su questa partita perché abbiamo ricevuto tante critiche per le tre gare nel girone. Sentivo di poter dare di più alla squadra. Sono molto orgoglioso di aver mostrato al nostro Paese e l'intera Europa che possiamo raggiungere i nostri obiettivi” – Zinchenko dopo la vittoria agli ottavi di finale contro la Svezia.
Arrivano poi gli ottavi di finale contro la Svezia e la squadra di Shevchenko è nettamente sfavorita. Al 27’ Andrij Jarmolenko lavora un pallone sulla destra e con la sua grande classe serve di esterno sinistro nello spazio sul lato debole. Quello spazio lo invade con tutta la sua energia Zinchenko che spara un bolide di mezzo esterno sinistro, piegando le mani di Olsen.
Quella pentola a pressione scoppia e Zinchenko corre con gli occhi da ossesso verso telecamere, tribuna stampa e verso l’intera Ucraina che ha parlato male di lui, azzittendo tutti con una rabbia che poche altri volte abbiamo visto in un calciatore sempre corretto. La partita prosegue, la Svezia pareggia con un Forsberg in grande spolvero e si arriva oltre il 120’ a un passo dai rigori. Con l’ultima stilla di energia e una classe che pochi gli riconoscono, Zinchenko è ancora capace di pennellare un cross meraviglioso dalla sinistra per la testa di Artem Dobvyk. È il gol qualificazione, che manda l’Ucraina ai quarti, per la prima volta agli Europei, e fa felice un’intera nazione.
A fine partita, Zinchenko non sbotta e continua la sua sfida con i detrattori, ma prima di parlare ed esaltare tutti per la prova in campo, va ad abbracciare proprio Vlada, che sta vivendo con lui questa avventura nell’avventura. Con l’Inghilterra a Roma sarà dura, ma Zinchenko lo ha già confermato: “Sarò molto felice di rivedere i miei compagni del Manchester City, ma appena entreremo in campo non ci saranno amici”. E siamo sicuri che per lui sarà così.