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Lo strano caso di Shevchenko, il CT dell’Ucraina che non parla ucraino: “Non sono ancora pronto”

L’Ucraina è stata ripescata tra le migliori terze dei gironi ai campionati Europei, qualificandosi per gli ottavi di finale dove affronterà la Svezia. Un risultato storico per la squadra allenata da Andriy Shevchenko, che tuttavia non raccoglie consensi: i tifosi non si riconoscono in un CT che non è capace di parlare ucraino.
A cura di Paolo Fiorenza
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Data forse troppo presto per spacciata, l'Ucraina è riuscita ad essere ripescata tra le quattro migliori terze dei gironi degli Europei capitalizzando al massimo i tre punti ottenuti battendo la Macedonia, a fronte delle sconfitte incassate negli altri due match contro l'Olanda e l'Austria. Per uno strano gioco del destino il suo avversario negli ottavi di finale non sarà neanche proibitivo: Yaremchuk e compagni affronteranno infatti la Svezia, che ha vinto a sorpresa il suo gruppo sulla Spagna.

Una bella soddisfazione per Andriy Shevchenko, visto che mentre la sua Ucraina supera per la prima volta nella storia la fase a gironi degli Europei, i ‘rivali' della Russia sono stati eliminati, pur avendo totalizzato anch'essi 3 punti nel proprio gruppo. In caso di eliminazione, le critiche nei confronti del CT sarebbero state feroci: a Sheva infatti non viene perdonato nulla, visto che per molti tifosi non rappresenta l'Ucraina, pur avendone innalzato il nome nel mondo quando mieteva trofei e Pallone d'Oro col Milan.

Il fatto è che non si riconoscono in un CT che non parla ucraino: Shevchenko, infatti, non è a suo agio con la lingua del suo Paese e nelle conferenze stampa si esprime in inglese o in russo, lingue che padroneggia meglio, al pari dell'italiano. Lo scorso marzo aveva aperto un incontro coi giornalisti con un breve discorso in ucraino, in cui spiegava di essere determinato a rispondere alle domande sempre così in futuro: "Non sono ancora pronto a parlare in ucraino con costanza, ma lo farò in futuro".

L'Ucraina nazionalista vorrebbe che il CT fosse anche un leader dalla connotazione politica – in anni difficili segnati dalla crisi dei rapporti con la Russia in seguito all'annessione della Crimea – e non sembra disposta ad aspettare che il poliglotta Sheva faccia sfoggio di quella che dovrebbe essere la sua lingua madre. Intanto i risultati parlano per lui, con buona pace delle critiche: l'approdo ai quarti di finale è tutt'altro che un miraggio.

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