Il caso di Harry Kane: rischia un’ammonizione prima di iniziare a giocare (ma non è il solo)
Prendere un'ammonizione senza giocare e procurare anche un'ammenda salata alla propria federazione. Può succedere questo pomeriggio ad Harry Kane, capitano dell'Inghilterra che debutta ai Mondiali in Qatar nella partita inaugurale del Gruppo B contro l'Iran.
Il calciatore del Tottenham rischia di pagare a caro prezzo la coerenza delle idee e delle motivazioni che lo spingono ad andare in campo con al braccio la fascia della discordia, la stringa che secondo la Fifa è fuori luogo, fuorilegge, fuori dagli schemi nell'ambito di un'edizione della Coppa del Mondo con molte ombre. "Noi invece pensiamo che sia una dichiarazione forte che farà il giro del mondo – ha ammesso il ct dei Tre Leoni, Southgate -. Un messaggio soprattutto per i giovani: ovvero che l'inclusività è importante".
Un cuore arcobaleno, il simbolo ‘one love'. È il disegno proibito, l'accessorio sgradito che agli occhi del mondo intero, nelle intenzioni dei protagonisti è simbolo di inclusività e rispetto dei diritti della comunità LGBTQIA+ in replica alla criminalizzazione dell'omosessualità in Qatar. "Una malattia della mente", così è stata definita dall'ambasciatore del Trofeo, Khalid Salman, che ha rimarcato il concetto parlando dei gay come "un cattivo esempio per i bambini".
Parole che stridono con il coming out del responsabile comunicazioni della Fifa a margine della conferenza stampa nella quale il presidente, Gianni Infantino, aveva tuonato contro l'ipocrisia dell'Europa per le polemiche scaturite dall'organizzazione dell'evento nel Paese arabo.
Per la Federazione mondiale quell'elastico colorato potrebbe essere addirittura sequestrato nell'immediata vigilia del match da un ufficiale mandato apposta negli spogliatoi per verificare il corretto utilizzo dell'attrezzatura tecnica come da regolamento. Kane potrebbe addirittura prendere un cartellino giallo prima ancora del fischio d'inizio.
Cosa accadrà adesso? Manterrà ferma la propria posizione oppure cambierà idea su suggerimento della Football Association? I vertici del calcio inglese hanno posto la questione alla Fifa a settembre scorso ma senza ricevere alcuna risposta, dicendosi pronta anche a sostenere il costo della multa ma chiedendo chiarimenti sulle possibili conseguenze disciplinari per il calciatore che – se ammonito – partirebbe addosso con un pesante fardello per il rischio che un altro "giallo" lo possa estromettere per squalifica dalla gara successiva.
Un comunicato da parte della Federazione inglese sembra dissolvere ogni dubbio al riguardo: "Non possiamo mettere i nostri giocatori nella situazione in cui potrebbero essere ammoniti o addirittura costretti a lasciare il campo di gioco".
È la stessa preoccupazione espressa da Germania, Galles e Olanda (con le ultime due in campo nella giornata odierna) che pure hanno manifestato l'intenzione di vedere al braccio dei rispettivi capitani la stringa vietata. C'è chi come Virgil van Dijk potrebbe addirittura scendere in campo portandone due al braccio: quella ufficiale della Fifa e l'altra considerata vietata. "Se riceverò un cartellino giallo per averla indossata – ha aggiunto il colosso ‘arancione' del Liverpool – dovremo parlarne… non mi va di giocare mentre sono ammonito".
La fascia One Love non è l'unico messaggio tangibile che l'Inghilterra vuol lanciare. I giocatori s'inginocchieranno prima dell'inizio del match con l'Iran, con quel taking the knee che richiama al Black Live Matter esprimeranno sostegno alla lotta contro il razzismo e altre manifestazioni di discriminazione. La stessa nazionale asiatica è sotto i riflettori per quanto sta accadendo nel Paese e la sollevazione popolare nei confronti del governo a sostegno della condizione e dei diritti delle donne.
I concetti espressi alla vigilia dell'incontro dal suo giocatore più rappresentativo, Azmoun, contro il regime di Al Khamenei hanno già alimentato il caso. È solo l'ennesimo atto a corredo di altri ben più eclatanti come il giubbotto nero indossato in segno di lutto prima di un'amichevole col Senegal e nessuna esultanza dopo un gol. Lo stesso capitano dell'Iran, Ehsan Hajisafi, ha preso una posizione netta: "Le condizioni nel nostro Paese non sono giuste e la nostra gente non è felice. Spero cambino secondo le aspettative del nostro popolo". Inghilterra-Iran è molto più di una partita di calcio.