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Lo strano caso del calendario della Serie A 22-23: nasce prima di conoscere le squadre iscritte

Venerdì 24 giugno il sorteggio del calendario di Serie A 2022-2023 apre la nuova stagione. Ma un passaggio cruciale per il prossimo campionato è la data dell’8 luglio, quando il Consiglio della Federcalcio ufficializzerà l’iscrizione delle società.
A cura di Maurizio De Santis
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Venerdì 24 giugno la Serie A svelerà il calendario del prossimo campionato 2022-2023. Sarà una stagione anomala, caratterizzata da ritmi serrati e dalla pausa prevista tra novembre e dicembre in occasione dei Mondiali in Qatar. Per questo la data del sorteggio è stata anticipata rispetto alle solite tempistiche, che vedevano la cerimonia collocata sempre a fine luglio. Un cambio di programma che anticipa persino la conferma ufficiale dei 20 club iscritti al torneo.

Il calendario che prenderà forma domani sarà infatti subordinato "alla conclusione del percorso di iscrizione delle società al campionato che avverrà con la ratifica nel consiglio federale dell'8 luglio". In sostanza, soltanto dopo circa due settimane dal sorteggio del calendario si avrà la conferma definitiva della regolare iscrizione di tutte le 20 società al campionato 2022-2023.

Una data che fino a qualche settimana fa veniva vista come una sorta di bivio da alcuni club alle prese con problemi di natura finanziaria, nel contesto del braccio di ferro tra la Lega e la Federcalcio sull'indice di liquidità.

Un parametro che quest'anno era diventato vincolante per l'iscrizione al campionato e che è diventato terreno di scontro tra le due principali istituzioni calcistiche italiane. La Serie A ha vinto la battaglia legale e ha così depotenziato il valore stesso dell'indice, che fino alla passata stagione poteva portare al massimo a sanzioni come il blocco del mercato, ma senza mettere a rischio la partecipazione al torneo.

Il prossimo campionato avrà una tempistica anomala: si parte nel wee-end del 13 e 14 agosto con la prima giornata in previsione dei Mondiali in Qatar.
Il prossimo campionato avrà una tempistica anomala: si parte nel wee-end del 13 e 14 agosto con la prima giornata in previsione dei Mondiali in Qatar.

Il 22 giugno era il termine ultimo dato alle società per regolarizzare la loro posizione ma non è stato necessario attendere il gong per avere un quadro chiaro delle 20 squadre che saranno ai nastri di partenza del torneo.

Una volta definiti gli accoppiamenti giornata per giornata, il prossimo passaggio burocratico – quello decisivo – è previsto per l'8 luglio quando ci sarà il Consiglio federale che ratificherà l'iscrizione al campionato. Un mese più tardi, a cominciare dal week-end del 13 e 14 agosto, si disputerà il primo turno della nuova Serie A.

La soglia di sbarramento dell'indice di liquidità, che aveva visto su fronti opposti la Federcalcio e l'Assemblea dei club, è stata cancellata dal verdetto del Collegio di Garanzia del Coni e adesso che tutte le società si sono messe in regola quanto agli adempimenti finanziari per l'iscrizione al prossimo torneo – Lazio compresa, ultima a presentare la documentazione – non resta che attendere l'esito del sorteggio.

Il campionato osserverà un periodo di pausa tra novembre e dicembre per la Coppa del Mondo.
Il campionato osserverà un periodo di pausa tra novembre e dicembre per la Coppa del Mondo.

Che cos'è l'indicatore di liquidità contestato dalle società? È il termometro delle condizioni di salute finanziaria di un club, prende in esame il rapporto tra attività e passività correnti relativo agli ultimi 12 mesi e spiega se i conti sono abbastanza in ordine per rispettare gli impegni economici a breve termine. Il parametro nel quale rientrare è dello 0.6%, ovvero gli introiti devono coprire almeno il 60% delle spese.

Perché la Lega Serie A aveva presentato il ricorso contro la Figc? La Federazione aveva abbassato ulteriormente il rapporto allo 0.5% ed era decisa a renderlo vincolante da subito per l'iscrizione al campionato. Una stretta maggiore al punto da accorciare anche il lasso di tempo compreso tra eventuali obiezioni della Covisoc (era il 14 giugno) e possibilità di sanare eventuali lacune. Una decisione inaccettabile per le società che, al contrario, auspicavano maggiore indulgenza dopo 2 anni di pandemia e di introiti mancati.

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