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Lo stipendio d’oro di Insigne a Toronto: perché in Serie A e in Europa nessuno offre più del Napoli

Il Toronto ha presentato a Insigne un’offerta ricca: stipendio da 10 milioni a stagione per cinque anni. Ma il dettaglio che fa più rumore è un altro: nessun club in Serie A e in Europa finora ha offerto più del Napoli per il rinnovo. Perché?
A cura di Maurizio De Santis
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Lorenzo Insigne festeggia la vittoria degli Europei con la Nazionale di Roberto Mancini
Lorenzo Insigne festeggia la vittoria degli Europei con la Nazionale di Roberto Mancini

Toronto, in Canada. Dall'altra parte del mondo dove il soccer non è più certo colonia scelta dai campioni dal passato illustre e vicini alla pensione come luogo dove svernare. Una scelta di vita che porta con sé tanti dubbi legati anche all'evoluzione professionale della carriera: accettando il trasferimento in un campionato così lontano e non al livello di altri continentali il suo tiraggiro, i suoi assist, le sue giocate conserveranno intatto l'appeal (anche) per Roberto Mancini e la Nazionale? La cosa certa al momento è che il futuro di Lorenzo Insigne, a meno di clamorosi colpi di scena di Aurelio De Laurentiis, non è più a Napoli.

Che vada via subito, a gennaio, con grande soddisfazione del nuovo club in previsione della Major League che inizia a marzo, oppure a giugno il destino del capitano è segnato. Il lungo addio con i partenopei è arrivato ai titoli di coda, non ci saranno più parole in libertà e stoccate a distanza, mugugni e frasi lasciate sospese a mezz'aria. La tentazione del calciatore di dire sì e non attendere giugno (scadenza naturale del contratto) è fortissima considerate le cifre messe sul piatto dalla società nordamericana, ma è bilanciata dalla volontà dell'uomo di chiudere l'esperienza in azzurro lasciando in dote almeno il traguardo della qualificazione alla prossima edizione della Champions (come non gli era riuscito nella scorsa stagione, conclusa con lo sciagurato pareggio in casa contro il Verona).

Il Toronto ha fatto quel che doveva, adesso tocca a Insigne compiere l'ultimo passo: gli ha sottoposto la più classica delle proposte indecenti con uno stipendio annuale lordo di 10 milioni di dollari (circa 9 milioni lordi in euro) aggiungendo anche una serie di bonus legati al rendimento (gol, assist e altre voci vincolare alle sue prestazioni) che gli permetterebbero di guadagnare per i prossimi cinque anni un ingaggio da doppia cifra. A completare l'offerta che non si può rifiutare ci sono anche una serie di benefit per agevolare (anche) la sua vita fuori dal campo: casa, auto e voli per tornare in Italia e rientrare in Canada. Come fai a dire di no?

Non gli è stato posto un ultimatum del tipo prendere (subito) o lasciare ma il "magnifico" sa bene che a tre mesi dall'inizio del torneo americano, compresa la tempistica per il deposito dell'accordo, non ha molto tempo a disposizione per meditare. Ne ha avuto già abbastanza per fare le opportune valutazioni, una in particolare: possibile che in Italia e in Europa non ci sia una squadra disposta a fare uno sforzo economico anche lievemente maggiore rispetto a quanto ha offerto il Napoli? Stipendio da 3.5 milioni netti (inferiore rispetto a quello attuale di 4.5/5) più bonus difficili da raggiungere con l'asticella ferma a 1.5 milioni.

Lorenzo Insigne esulta dopo un gol segnato con il Napoli in questa stagione
Lorenzo Insigne esulta dopo un gol segnato con il Napoli in questa stagione

Allo stato dei fatti, salvo sorprese e rilanci improvvisi, nessun club si è spinto oltre una manifestazione d'interesse convincente abbastanza. In Serie A il nome di Insigne è stato accostato all'Inter, a un timido sondaggio della Juventus o addirittura della Lazio sarrista (dove c'è anche l'ex compagno ai tempi del Pescara zemaniano, Immobile) ma nessuno ha parlato di soldi come il Toronto. E in Europa? C'è stato un abboccamento dalla Premier League, voci su un presunto interessamento del Atletico Madrid, nulla che provenisse dall'orbita di top club come Bayern Monaco o Barcellona (disposto a fare sacrifici per Ferran Torres).

Non è più tempo di follie per gli svincolati, d'accordo. La pandemia ha (ri)portato tutti al realismo dei conti, d'accordo. Ma è possibile che all'estero Insigne non meriti un ingaggio superiore a quello di alcuni ex compagni come Milik (3.6 milioni a Marsiglia) oppure Allan (4.3 milioni circa all'Everton)? Possibile che Insigne valga meno dell'ex viola Savic (4.3 milioni all'Atletico Madrid) o dell'ex milanista Bacca (3.8 milioni al Villarreal, il secondo più pagato dopo Dani Parejo che ne percepisce 5.2)? Possibile che una squadra di medio/alte aspettative/ambizioni non sia disposta a puntare su di lui?

"In molti a Napoli non mi hanno capito", ha sussurrato di recente in un'intervista. E forse il fatto che nessuno abbia tradotto (finora) la stima nei confronti di Insigne (che a luglio scorso ha conquistato gli Europei con l'Italia in Inghilterra) in moneta sonante è già una risposta a quel "ma dove vuoi che vada?" che venne mormorato al suo agente durante i colloqui falliti per il rinnovo col Napoli, alle mille domande che ronzano in testa al giocatore che ha dinanzi a sé tanti soldi come non ne aveva mai visti o anche solo immaginati.

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