La devastazione dello stadio di Chernihiv dedicato a Gagarin: raso al suolo dai bombardamenti

La Chernihiv-Arena non esiste più. Lo stadio intitolato alla memoria del cosmonauta russo Jurij Gagarin (primo uomo a volare nello spazio) è stato distrutto, ironia della sorte, dai bombardamenti dei connazionali. È ridotto un cumulo di macerie, i raid dell'aviazione sulla città che si trova nel Nord-Est dell'Ucraina, nei pressi del confine con la Bielorussia, hanno raso al suolo tutto. Case, strade, qualsiasi edificio o linea di collegamento è stata sbriciolata dagli attacchi e dalla pioggia di razzi sganciati nella notte tra giovedì e venerdì. Se ancora vi chiedete com'è fatto l'inferno date un'occhiata alle immagini che arrivano dal fronte, quelle relative all'impianto del Desna (club fondato nel 1960 a Chernigov, che milita nella Serie A ucraina) sono solo un piccolo (ma efficace) esempio. Il confronto tra com'era e com'è adesso è agghiacciante.

La struttura sorta nel 1936 nel corso degli anni ha subito lavori di ammodernamento tali che cinque anni fa (2017) venne dotato di impianti automatici di riscaldamento e irrigazione del terreno oltre a un manto erboso che riusciva a essere perfetto nonostante il clima rigido nelle stagione più fredda. Di quel piccolo gioiello esistono solo ammassi di detriti e lamiere, travi e quant'altro resta accartocciato e accatastato nemmeno fosse fatto di cartapesta. Il rettangolo verde, così come l'area circostante, è scavata dai profondi solchi lasciate dalle deflagrazioni. La tribuna è collassata, gli edifici circostanti – la cui staticità è compromessa – possono crollare da un momento all'altro.

Il club ha condiviso un messaggio ironico sui social, con un riferimento nemmeno tanto velato alle raffiche di detonazioni scagliate anche contro l'ospedale pediatrico di Mariupol. "Ancora una volta – si legge – gli invasori hanno preso di mira l'infrastruttura militare più pericolosa della città… lo stadio della squadra cittadina". Il post si concludeva con una frase carica d'orgoglio e di speranza per il futuro nonostante l'escalation del conflitto. "Riusciremo a ricostruire il nostro stadio e torneremo più forti di prima". Fino alla sospensione del campionato l'FC Desná Cherníhiv era settimo in classifica. Se e quando ci sarà un nuovo torneo è impossibile anche solo immaginarlo. Alle immagini che da Telegram sono rimbalzate su altri canali social si sono unite anche quelle diffuse dallo Shakhtar Donetsk.