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Sporting vuole portare l’Inter in tribunale per Joao Mario, la risposta: “Dichiarazioni gravissime”

Lo Sporting Lisbona non si arrende e con un comunicato ufficiale ha annunciato battaglia legale all’Inter sulla questione Joao Mario. Il centrocampista lusitano è stato ceduto al Benfica ma secondo il club che ha vinto il titolo nazionale nel contratto del 2016 c’era una clausola che avrebbe impedito ai nerazzurri di rivendere il calciatore in Portogallo a club rivali. La società nerazzurra risponde in maniera dura: “La Società tutelerà la propria immagine e reputazione nelle sedi opportune”.
A cura di Vito Lamorte
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Joao Mario è un nuovo giocatore del Benfica ma il suo addio all'Inter ha suscitato una reazione piuttosto dura dello Lo Sporting Club de Portugal, club che aveva cercato di prendere il centrocampista nelle scorse settimane. La società portoghese con un comunicato ufficiale replica all'annuncio del trasferimento del calciatore classe 1993 e ha annunciato battaglia legale nei confronti del club nerazzurro perché nel contratto del 2016 sarebbe presente una clausola che avrebbe impedito ai meneghini di rivendere il calciatore in Portogallo a club rivali pena una sanzione da 30 milioni di euro. L'Inter ha risposto con un durissimo comunicato: "FC Internazionale Milano ha preso conoscenza di quanto ha affermato agli organi di stampa lo Sporting Lisbona. Si tratta di dichiarazioni inaccettabili, gravissime e soprattutto prive di fondamento. La Società tutelerà la propria immagine e reputazione nelle sedi opportune".

La squadra che ha vinto il titolo nazionale dopo quasi vent'anni avrebbe voluto riconfermare tra le sue fila Joao Mario, che lo scorso anno era stato tra gli artefici della cavalcata per la vittoria del campionato della squadra di Ruben Amorim, ma dopo lunghe settimane di trattative e  un'offerta di 3,5 milioni di euro dello Sporting respinta perché ritenuta bassa, ecco che arriva la notizia dell'accordo con l'altro club di Lisbona con formula gratuita.

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La vicenda non è piaciuta al club di Frederico Varandas, che si sente truffato per quanto avvenuto ed è pronto ad aprire una battaglia legale per difendere i diritti del club: "Nel 2016, l'Inter e Joao Mario hanno accettato di pagare ulteriori 30 mln di euro in caso di cessione ad altro club portoghese. Difenderemo gli interessi del club per i danni causati e per le violazioni degli obblighi sottoscritti".

Intanto dalle colonne del noto quotidiano lusitano O'Jogo emerge anche un altro particolare, ovvero che l'agente Federico Pastorello avrebbe un credito da 4 milioni di euro con l’Inter, risalente da affari precedenti, e in questo modo verrebbe cancellato, generando un risparmio da 10 milioni di euro. L’agente dovrebbe essere ricompensato con le commissioni che gli riconoscerà il Benfica.

Il comunicato dello Sporting

Questa la nota pubblicata dallo Sporting SAD pochi minuti fa:

Nel 2016, al momento del trasferimento del giocatore João Mário dallo Sporting CP all'FC Internazionale Milano, il club italiano e il giocatore João Mário si sono impegnati, tra l'altro, a effettuare un pagamento aggiuntivo di € 30.000.000 se e quando il giocatore fosse stato tesserato da altri club portoghesi, tra cui il Benfica;

Com'è noto e pubblico, FC Internazionale Milano e João Mário hanno concordato ieri di rescindere, di comune accordo, il contratto di lavoro che li univa, in modo che il giocatore potesse unirsi con un contratto di lavoro con il Benfica; ciò dopo che FC Internazionale Milano aveva rifiutato un'offerta dello Sporting Clube de Portugal – Futebol, SAD per il giocatore in questione;

È convinzione del Consiglio di amministrazione dello Sporting Clube de Portugal – Futebol, SAD che sia stato utilizzato un espediente affinché l'Inter e il giocatore João Mário cercassero di evitare gli accordi firmati con lo Sporting Clube de Portugal – Futebol, SAD nel 2016;

E che questo espediente illustra solo che tutte le parti conoscevano gli obblighi assunti nel 2016 e che, dopo 5 anni, intendono sottrarsi;

Sporting Clube de Portugal non mancherà di difendere gli interessi della società nelle sedi opportune, ritenendo gli intervenienti responsabili dei danni causati e dell'inadempimento delle obbligazioni assunte.

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