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Lo spogliatoio del PSG non sopporta più Mbappé: solo 4 compagni gli rivolgono la parola

Kylian Mbappé, che a maggio aveva rinnovato a cifre astronomiche, vive quasi isolato nello spogliatoio del PSG, dove si sta chiudendo e emarginando sempre di più, inviso alla maggior parte dei compagni.
A cura di Antonio Moschella
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Con gli occhi bassi e senza appena salutare un giorno, e  pieno di entusiasmo e sorrisi per tutti quello seguente. Questo mood altalenante dimostrato recentemente da Kylian Mbappé, le cui bizze negli ultimi mesi hanno scosso tutta la Francia, sia durante i ritiri della nazionale sia nella vita quotidiana al Paris Saint Germain, è chiaramente un indicatore di notevole instabilità. L'enfant prodige della patria, esaltato dal presidente Emmanuel Macron, che ha fatto di tutto per mantenerlo in patria come fosse un totem, un po' come fece la dittatura argentina nel 1978 con Diego Armando Maradona, non ha più il sorriso sulle labbra. Conseguenza di una serie di promesse non mantenute dalla dirigenza del PSG, secondo lui, ma anche di una spaccatura profonda dal punto di vista delle relazioni.

Settimana dopo settimana, il parigino è sempre più chiuso nei suoi pensieri, e spesso non rivolge la parola ai suoi compagni, molti dei quali sono alleati tra di loro, specialmente i sudamericani, con il capitano Marquinhos sempre pronto ad alzare la voce in tutte le lingue che conosce, italiano, francese, portoghese e anche spagnolo. Paradossalmente, quello del PSG è uno spogliatoio nel quale la lingua nazionale non è dominante, e nonostante abbia imparato lo spagnolo per sopravvivere, Mbappé vive una condizione quasi da recluso. Gli scambi di opinione sono rari, anche con i suoi compagni di reparto Messi e Neymar, i quali sono amici da anni e fanno comunella prima, durante e dopo le sessioni di allenamento.

Il rapporto tra Mbappé e l'accoppiata Neymar-Messi non è mai decollato
Il rapporto tra Mbappé e l'accoppiata Neymar-Messi non è mai decollato

Nello spogliatoio del PSG, Mbappé non ha praticamente amici, eccezion fatta per Achraf Hakimi, con il quale si recò a Madrid per 24h nel maggio scorso, aggiungendo così un'ulteriore dose di dramma al feuilleton di mercato poi non concretizzatosi. Kimpembe, suo compagno in nazionale, e gli altri due francesi Mukiele ed Ekitike gli altri due destinatari di alcuni sguardi e dialoghi d'intesa, e poco più. Per il resto, la sensazione è che Mbappé si crogioli in qualche modo nel suo egocentrismo e nella sua voglia di spaccare il mondo da solo, per poi sentirsi irrealizzato.

Una conseguenza della boria del simbolo del PSG sul quale il presidente hanno fatto all-in Nasser Al-Khelaifi e la Francia intera, che lo aspetta come testimonial delle Olimpiadi di Parigi 2024. Per il momento, l'addio a gennaio pare improbabile, anche perché il tecnico Christophe Galtier e il direttore sportivo Luis Campos, gli unici con i quali il rapporto è ottimo, puntano forte su di lui. In estate, infatti, entrambi avevano in qualche modo cercato di far partire Neymar onde dare più libertà a Mbappé, il quale vuole giocare da esterno sinistro e aveva chiesto a gran voce l'acquisto di un numero 9, un punto di riferimento attorno al quale girare, come ad esempio Robert Lewandowski o Gianluca Scamacca.

Hakimi è l'unico vero amico di Mbappé nello spogliatoio del PSG
Hakimi è l'unico vero amico di Mbappé nello spogliatoio del PSG

All'interno del club che gli ha dato praticamente tutto pochi mesi fa, in molti sentono l'ingratitudine di un ragazzo che, ancora giovanissimo, sembra essersi già proiettato nel ruolo di despota arrogante, proprio come il celeberrimo re parigino Luigi XIV, conosciuto come il Re Sole, che pensava che attorno a lui ruotassero tutti i pianeti.

Incisivo in campo grazie al suo talento, Mbappé si sente tuttavia condizionato dalla mancata centralità assoluta, qualcosa di ovvio dato il gran momento di forma di Neymar, il quale a sua volta si è impegnato a livello psicologico per tornare al meglio della sua forma. Il brasiliano in questo momento è il più continuo e determinante di tutto il PSG, e dall'inizio della stagione si è rivelato anche il più integro. Mbappé, infatti, in estate ha riscontrato alcuni problemi fisici e ha finito il match col Benfica con un problema alla caviglia, conseguenza della brutta entrata di un avversario.

Schiavo di un contratto faraonico e con poche carte da giocarsi con Florentino Perez per farsi nuovamente corteggiare dal Real Madrid dopo un imbarazzante e capriccioso gioco al rialzo della scorsa primavera, il classe 1998 si avvicina al mondiale portando sulle spalle il peso di tutta la Francia e con addosso una sommaria insoddisfazione. Con il primo posto del girone di Champions ancora in bilico e un titolo planetario da difendere con i Bleus, l'enfant de la patrie rischia di passare dalla gloria alla gogna mediatica. Alla stregua di un sovrano dispotico mandato alla ghigliottina per i suoi comportamenti prepotenti. Del resto, a Parigi se ne intendono di rivoluzioni.

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