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Lo spogliatoio del Napoli è in silenzio, prende la parola Osimhen: deve dire una cosa ai compagni

Nel dopo partita di Napoli-Lazio, in uno spogliatoio azzurro silenzioso e abbacchiato, si è alzato Victor Osimhen per dire qualcosa ai compagni.
A cura di Paolo Fiorenza
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Quando si è abituati a vincere quasi sempre come ha fatto il Napoli quest'anno, anche una sconfitta che può apparire indolore – alla luce del vantaggio tuttora enorme degli azzurri in classifica – lascia qualche scoria. Lo 0-1 incassato al Maradona per mano della Lazio dell'ex ‘Comandante' Sarri è stato uno schiaffo che ha fatto male alla squadra partenopea, alla quale peraltro il tecnico Spalletti non ha imputato niente nel dopo partita, parlando di atteggiamento corretto dei suoi ragazzi.

Ed infatti probabilmente il pareggio sarebbe stato il risultato più giusto per quanto visto in campo, tuttavia la Lazio ha sorpreso il Napoli con un atteggiamento non ‘da Sarri', ovvero lasciando per larghi tratti il pallino del gioco in mano agli avversari, che hanno attaccato a testa bassa senza riuscire a sfondare quella che è la seconda difesa della Serie A, proprio dopo quella azzurra. Comprensibile dunque la delusione a fine partita dei giocatori del Napoli, in particolare di un affranto Kvaratskhelia, che – inginocchiato sul prato del Maradona – è stato consolato con molta sportività da Immobile e Cancellieri.

Khvicha Kvaratskhelia inginocchiato alla fine di Napoli-Lazio è l'immagine simbolo della delusione azzurra
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Spalletti ha citato proprio il fatto che i suoi ragazzi fossero tutti a testa bassa in spogliatoio dopo il fischio finale come testimonianza della loro dedizione totale alla causa ed è sicuro che ci sarà una pronta reazione fin dal prossimo match casalingo contro l'Atalanta. Non a caso, dopo la partita giocata venerdì sera, il tecnico azzurro ha concesso due giorni di riposo alla squadra, che tornerà al lavoro solo lunedì mattina.

Questo Napoli è una formazione fatta di uomini prima che di calciatori, e tra loro c'è anche qualcuno che si sta consacrando come leader, oltre che stella della squadra: Victor Osimhen ha raggiunto una maturità davvero impressionante, non meno decisiva per la cavalcata azzurra del suo pazzesco bottino di reti di quest'anno (21 gol e 4 assist in 26 partite). Quel giocatore nervoso, facile preda delle provocazioni degli avversari e spesso impegnato a protestare con l'arbitro, che si era visto negli anni scorsi, sembra il fratello andato via dell'attuale bomber.

Osimhen impegnato a rincorrere Zaccagni: tutto quello che un allenatore vuole vedere da un attaccante
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Concentrato, fasato sull'obiettivo, sempre pronto ad incoraggiare i compagni e trascinarli con l'esempio, cedendo rigori e andando a fare pressing folle e solitario su difensori e portiere avversari, Osimhen è un uomo in missione verso lo Scudetto e venerdì sera ha capito che toccava a lui – che aveva dentro di sé il fuoco inestinguibile e voleva cederne un po' ai compagni abbacchiati – fare qualcosa per aiutare la squadra ad archiviare la sconfitta con la Lazio per quello che è, ovvero un piccolo inciampo in un cammino che resta spettacolare.

Ed allora Victor ha preso la parola in spogliatoio – racconta il Corriere dello Sport – per spiegare tutto questo ai suoi compagni, far loro capire che una sconfitta ci può anche stare e che loro avevano comunque dato tutto in campo. Un discorso da vero leader, di chi già pensava a preparare al meglio, prima di tutto nella mente, la prossima partita con l'Atalanta.

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