Lo sfogo di Mourinho dopo il pari a Lecce: “Si rischiavano le caviglie su un campo orribile”
La Roma non è andata oltre il pareggio nella trasferta di Lecce. È finita 1-1, risultato che fa comodo ai salentini (che fanno un altro passo in avanti verso la salvezza) ma frena la corsa Champions della squadra di José Mourinho. A fine match il tecnico portoghese ha parlato delle condizioni difficili del fondo erboso. In buona sostanza, su quel prato sarebbe stato difficile fare calcio di qualità per chiunque.
"È stata una partita molto dura, difficile, molto intensa dal punto di vista agonistico, giocata su un campo orribile – le parole del manager lusitano a DAZN -. I miei calciatori avevano tanti problemi a giocare di prima intenzione, bisognava alzare la palla e si rischiavano anche le caviglie. Per questa ragione non posso muovere critiche ai miei calciatori… di loro dirò nulla, non ne parlerò né individualmente né collettivamente".
Dal campo all'arbitraggio, questa volta Mourinho utilizza un linguaggio differente per sottolineare il lato oscuro di un match influenzato (a suo dire) anche dall'interpretazione data dal direttore di gara, Aureliano. In particolare, il tecnico dei capitolini contesta la mancata espulsione per doppia ammonizione di Strefezza. "Meritava un secondo giallo, sarebbe stata una decisione che avrebbe potuto cambiare l'andamento dell'incontro".
Polemica in punta di fioretto che l'ex di Inter, Chelsea e Manchester United completa interloquendo coi giornalisti in studio e concedendo – in chiusura d'intervento – anche un'osservazione ironica sull'arbitraggio. "Mi avete fatto la domanda sull'arbitro, altrimenti non ne avrei parlato perché lui ha fatto del suo meglio e ha lasciato… la bellezza della partita".
La bellezza della partita su un terreno orribile. Mourinho estrae dal cilindro anche questa affermazione a corredo del commento sulla prestazione al Via del Mare. "C'è stata una squadra piccola che ha dato tutto per fare un risultato positivo e un'altra che ha provato in tutti i modi di vincere".
Un punto, piccolo passo sulla mattonella piazzata in zona Champions. La Roma è a quota 41, non trova la forza di imprimere la sterzata decisiva in quella porzione di classifica dove c'è massimo equilibrio e il rischio di precipitare fuori dalle prime quattro. "Continuiamo a lottare – ha concluso il tecnico romanista – anche se adesso, con la ripresa dell'Europa League, le cose un poi' si complicano. Nessun rammarico ma nemmeno cerchiamo alibi".