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Lo sfogo di Juric tira in ballo l’Inter: “Mi toglie il sonno lavorare per altre squadre”

L’allenatore del Verona Ivan Juric si è lasciato andare a uno sfogo nella conferenza stampa di vigilia del match contro il Crotone. Il tecnico è deluso per come la sua squadra sta affrontando l’ultima parte di stagione: “Mi sono sentito un po’ incompreso in questo periodo. Ma ce l’avete un po’ di orgoglio?”
A cura di Valerio Albertini
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Ivan Juric non ci sta, non ha accettato il modo in cui il suo Verona sta affrontando l'ultima parte della stagione. Gli scaligeri, fino a qualche tempo fa in lizza insieme al Sassuolo per insidiare le grandi per un posto in Europa, non vincono da oltre un mese e sono scivolati al decimo posto in classifica. Alla soddisfazione per un'altra salvezza raggiunta in netto anticipo, ha lasciato spazio il rimpianto per non aver creduto fino in fondo di poter raggiungere traguardi più ambiziosi.

Lo sfogo in conferenza stampa

È questo che Ivan Juric ha lamentato nella conferenza stampa di vigilia alla gara contro il Crotone, che si è trasformata presto in uno sfogo:

Io mi sono creato un film, ovvero che con il lavoro e i miglioramenti potessimo raggiungere l'Europa. Oggi è l'anniversario dello Scudetto, il mio sogno era portare l'Hellas in Europa. Mi sarebbe piaciuto fare di nuovo qualcosa di strepitoso. Tutto quello che ho fatto è sempre stato esclusivamente per l'Hellas, non per Juric. Ultimamente sembro uno che rompe i coglioni: ma ce l'avete un po' di orgoglio? Andiamo a migliorare, superiamo i limiti, proviamo a fare qualcosa di magnifico. Mi sembra di essere andato oltre con il mio entusiasmo, mi sono sentito un po' incompreso in questo periodo. Ci sono tre partite, voglio restare nella parte sinistra della classifica, per prestigio e anche per una questione economica per la società.

La mancanza di confronto con la società

Non è un mistero che tra l'allenatore del Verona e la società ci fosse qualche attrito, palesato dalle stesso tecnico nelle scorse settimane. Juric non ha apprezzato il fatto che il presidente Setti non l'abbia ancora chiamato per programmare la prossima stagione:

Finora ho sempre risposto: "Devo parlare col presidente". È giusto trovarci per vedere cosa fare, se avremo un programma triennale o annuale. Io, come l'anno scorso, voglio parlare con la società e in questo momento non l'abbiamo ancora fatto. Il tempo per confrontarsi su questi argomenti c'era. Non sono io quello che deve parlare, non funziona così nel calcio. È l'altra parte che parla. Io alleno, posso dare dei consigli, ma le idee non partono da me.

Il croato, poi, torna a battere su un tasto sul quale si è soffermato spesso da quando è al Verona. Juric non riesca ad accettare il fatto che lui valorizzi giocatori che sono di proprietà di altre squadre e che tornano ai propri club trasformati grazie al suo lavoro. E fa l'esempio di Dimarco, protagonista di un'ottima stagione e di proprietà dell'Inter.

Mi toglie il sonno lavorare per le altre società. Dimarco non aveva mai giocato, abbiamo lavorato tanto su di lui e mi dispiacerebbe perderlo per poco o nulla com'è successo con Pessina. Avrei voluto parlare anche di questo con la società, sia della sua situazione che di quelle di Ilic e Salcedo.

L'ex allenatore del Genoa è comunque devoto sia all'Hellas che alla città di Verona "perché io e la mia famiglia stiamo benissimo qua. Mi avete fatto tornare il sorriso, mi sono riscoperto".

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