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Lo sfogo di Donnarumma al PSG: “Da quando ho lasciato l’Italia sono un po’ troppo bersagliato”

Donnarumma ha sofferto il peso delle critiche dopo il passaggio al PSG: “Un po’ dà fastidio. Però ormai ho le spalle larghe, so cosa devo fare per restare nella mia bolla”
A cura di Ada Cotugno
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Gigio Donnarumma è ormai una delle colonne portati del PSG: Parigi è diventata la sua nuova casa, lì sta costruendo la sua famiglia e almeno per il momento di rientrare in Italia non se ne parla. Il trasferimento in Ligue 1 non gli ha fatto perdere il posto da titolare in Nazionale ma nelle ultime stagioni non sono mancate le critiche a ogni suo errore.

L'attenzione mediatica sul portiere è sempre altissima e a ogni passo falso si scatenano i soliti discorsi su di lui. Una situazione che ha ormai imparato a sopportare, come ha confessato a Sportmediaset, ma che spesso lo ha portato a fermarsi e riflettere.

Donnarumma e il rapporto con le critiche

Le situazioni negative pesano per tutti, ma l'ex portiere del Milan ha imparato a gestire la pressione e anche le inevitabili critiche che arrivano dopo aver commesso qualche errore. La sua esperienza lo aiuta a superare qualsiasi cosa, ma per lui è stato pesante sentirsi costantemente bersagliato appena arrivato al PSG: "A fine partita cerco sempre di capire su cosa posso fare meglio, cosa si poteva fare di più, magari su un gol subito. Nell'ultimo periodo, da quando ho lasciato l'Italia, sono un po' troppo bersagliato, questo un po' dà fastidio".

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Adesso Donnarumma si fa scivolare tutto addosso: "Però ormai ho le spalle larghe, è da tanti anni che gioco quindi so come funziona e so cosa devo fare per restare nella mia bolla". Di sicuro il trasferimento a Parigi ha fatto accendere su di lui tanti riflettori e il peso di un passo così importante si è fatto sentire soprattutto quando commetteva gli errori.

Tutto è passato e adesso il portiere si sente pienamente leader del PSG: "In questo momento sono uno dei pochi che ha vissuto più anni qui. Sono quasi tutti ragazzi molto giovani che sono appena arrivati. Quindi la responsabilità di dare qualcosa ai nuovi la sento. Poi fortunatamente abbiamo un capitano (Marquinhos, ndr) che è qui da tanti anni e che fa molto bene il capitano, ci tiene tutti in riga, fa crescere i nuovi giovani".

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