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Lo sfogo della moglie di Gaetano dopo Cagliari-Napoli: svela le parole della figlia sugli scontri

Maria Delle Cave era allo stadio domenica pomeriggio e ha assistito al caos che ha portato alla sospensione momentanea della partita. “Non possiamo stare in ansia perché potrebbe succedere qualcosa ai calciatori”.
A cura di Maurizio De Santis
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Maria Delle Cave è la moglie di Gianluca Gaetano. Ieri pomeriggio era allo stadio di Cagliari durante la partita di campionato contro il Napoli. Il risultato del campo passa in secondo piano rispetto alla questione ambientale che la consorte del centrocampista riassume nello sfogo condiviso in un breve video su Instagram.

Il messaggio della moglie di Gaetano: "Mia figlia mi ha detto, mamma andiamo a casa"

Sullo sfondo ci sono le immagini delle intemperanze che hanno costretto il direttore di gara, La Penna, a sospendere il match di Serie A per alcuni minuti (circa sette), in sovra-impressione compare un messaggio di preoccupazione e di censura molto forti che si riassume nelle parole della figlioletta. Dinanzi a quello spettacolo, le ha sussurrato: "Mamma, andiamo a casa?".

Il resto entra nel corredo accessorio di angoscia che inevitabilmente accompagna situazioni di quel tipo. "Il calcio dovrebbe essere divertimento, passione, spensieratezza, amore – si legge nell'incipit della nota -. Non questo, non così. Noi mogli, genitori, parenti, non possiamo stare in ansia perché potrebbe succedere qualcosa ai calciatori. Non possiamo vedere la paura negli occhi dei nostri figli".

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Caos allo stadio per i cartelli offensivi nel settore ospiti

Cosa è successo alla Unipol Domus? Il caos è scoppiato intorno alla mezz'ora del primo tempo con gli azzurri in vantaggio grazie alla conclusione fortunata del capitano, Di Lorenzo. Nel settore che ospita i tifosi partenopei compaiono cartelli offensivi, la reazione di quelli di casa (anche in virtù di una vecchia, livorosa e mai sopita rivalità che risalirebbe allo spareggio tra Piacenza e Cagliari per non andare in B giocato a Napoli) è immediata.

Ci vuole poco perché si scateni il putiferio. Dai cori si passa alle vie di fatto: lancio di oggetti, petardi, fumogeni, c'è perfino un tentativo di entrare in contatto tra opposte fazioni. Uno degli steward in servizio riporterà lievi ferite subite in quel caos. Dalla panchina del Napoli si muovono Oriali e i giocatori per invitare si supporter alla calma.

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"È brutto vivere in un momento la voglia e la felicità di andare allo stadio e un attimo dopo avere l’ansia e il cuore a mille – è il seguito dello sfogo della signora Gaetano, tornato in terra sarda in quest'ultima sessione di mercato -. L’adrenalina di mia figlia che non vedeva l’ora di andare a vedere il suo papà, con “mamma andiamo a casa?".

La conclusione che ne trae è intrisa di grande amarezza ma altrettanto buonsenso. "Ci sta tifare, ci sta preferire una squadra all’altra, ma non così, no. Non dobbiamo amarci tutti ma nemmeno odiarci così". Firmato da "una napoletana che vive a Cagliari".

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