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Caso scommesse nel calcio

Lo Scudetto 2022 tolto al Milan e dato all’Inter per le scommesse di Tonali: perché è impossibile

La notizia del coinvolgimento di Sandro Tonali nella vicenda scommesse, con l’iscrizione del calciatore nel registro degli indagati della Procura di Torino, ha fatto delineare uno scenario che porterebbe alla possibile revoca dello Scudetto vinto dal Milan nel 2022 con due punti di vantaggio sull’Inter. Allo stato delle cose, non c’è nessuna possibilità che questo avvenga.
A cura di Paolo Fiorenza
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Il calcio italiano è scosso da un nuovo scandalo di cui davvero non aveva bisogno: l'inchiesta della Procura di Torino su piattaforme illegali di scommesse online, con agganci alla criminalità che riciclava denaro sporco, ha individuato tra coloro che piazzavano le giocate anche alcuni calciatori di primo piano, militanti in Serie A ed anche nella nazionale italiana. I nomi di Nicolò Fagioli, che ha collaborato pienamente con gli inquirenti e ha ammesso di aver effettuato scommesse molto pesanti presso quei bookmakers fuorilegge, e poi di Sandro Tonali e Nicolò Zaniolo, che ieri sono stati a colloquio con gli agenti della Digos a Coverciano e poi hanno lasciato il ritiro azzurro, sono i primi che sono usciti fuori.

Già, perché i calciatori coinvolti in questo giro di scommesse piazzate illegalmente sarebbero decisamente di più e nelle prossime ore potrebbero essere diffusi anche i nomi degli altri, in primis da quel Fabrizio Corona che sembra avere un canale di informazioni confidenziali molto affidabile in ambienti calcistici se non addirittura giudiziari. Inutile dire che la fuga di notizie e il precipitare della situazione, fino ad arrivare al blitz delle forze dell'ordine nella casa azzurra con la notifica degli atti dell'indagine torinese a Tonali e Zaniolo, ha scatenato il bar dello sport del nostro Paese, che notoriamente è aperto 24 ore su 24 e 7 giorni su 7 e ha tavoli sempre liberi su Twitter o X che dir si voglia.

Sandro Tonali impegnato in allenamento a Coverciano in questi giorni: ha lasciato il ritiro
Sandro Tonali impegnato in allenamento a Coverciano in questi giorni: ha lasciato il ritiro

E così, dopo il diffondersi della notizia di Tonali indagato a Torino nell'inchiesta del PM Manuela Pedrotta, il social network è esploso dipingendo un ulteriore scenario che potrebbe essere conseguente al coinvolgimento del 23enne centrocampista nella vicenda delle scommesse illegali: i tifosi dell'Inter, e non solo loro, hanno ipotizzato una possibile revoca dello Scudetto vinto dal Milan nel 2022 – con due punti di vantaggio sui nerazzurri – visto che quell'anno Tonali militava tra le file rossonere.

Si tratta di una teoria destituita di ogni fondamento: allo stato delle cose, non è assolutamente possibile che il Milan si veda tolto il 19simo Scudetto della sua storia, vinto nella stagione 2021-22, e men che meno che il titolo venga assegnato all'Inter seconda. Ovviamente qua non si parla dell'inchiesta della giustizia ordinaria, che probabilmente si concluderà con una semplice multa per i calciatori che hanno scommesso su siti non autorizzati dai Monopoli di Stato, ma di quella della giustizia sportiva, che già ha aperto un fascicolo su Fagioli e farà altrettanto su Tonali e Zaniolo (e su tutti gli altri giocatori che dovessero essere coinvolti).

Tonali esulta dopo aver segnato al Verona l'8 maggio 2022: il Milan vinse 3-1 al Bentegodi
Tonali esulta dopo aver segnato al Verona l'8 maggio 2022: il Milan vinse 3-1 al Bentegodi

Chi rischia tanto, tantissimo, in base al Codice di Giustizia Sportiva italiano, sono i calciatori, qualora venisse accertato (e Fagioli lo avrebbe confermato agli inquirenti) che hanno piazzato scommesse – non importa se su siti legali o meno – "che abbiano ad oggetto risultati relativi ad incontri ufficiali organizzati nell’ambito della FIGC, della FIFA e della UEFA" (comma 1 dell'articolo 24). In questo caso, le sanzioni, indicate nel comma 3 del medesimo articolo, sarebbero una mazzata sulle carriere dei giocatori: "Squalifica non inferiore a tre anni", oltre alla multa di minimo 25mila euro. Quanto ai club di appartenenza e ai compagni degli scommettitori, il comma 5 dell'art. 24 li punisce – in caso di omessa denuncia, ovvero qualora fossero stati a conoscenza delle scommesse e non avessero informato la Procura federale – con "la sanzione della inibizione o della squalifica non inferiore a sei mesi e dell'ammenda non inferiore ad euro 15mila".

Come si vede, è poca roba, non tale da portare a penalizzazioni, retrocessioni (come ipotizzato da Corona per la Juventus per il comportamento tenuto) e revoche di Scudetti. In buona sostanza, se la fattispecie resta limitata all'articolo 24 ("Divieto di scommesse e obbligo di denuncia"), non c'è alcuna possibilità che si esca dagli scenari delle sanzioni indicate su, sia per i calciatori che per le società. Ben diverso sarebbe ovviamente il caso in cui i calciatori avessero scommesso non solo sulle proprie squadre (Corona ha sostenuto questo su Zaniolo e la Roma), ma anche contribuendo fattivamente all'alterazione del risultato sul campo: qua si aprirebbero scenari ben diversi, di illecito sportivo (articolo 30 del CGS).

"Costituisce illecito sportivo il compimento, con qualsiasi mezzo, di atti diretti ad alterare lo svolgimento o il risultato di una gara o di una competizione ovvero ad assicurare a chiunque un vantaggio in classifica. Le società e i soggetti di cui all’art. 2, commi 1 e 2, che commettono direttamente o che consentono che altri compiano, a loro nome o nel loro interesse, i fatti di cui al comma 1, ne sono responsabili", recitano i primi due commi dell'art. 30. In questo caso – ripetiamo di illecito sportivo – le sanzioni potrebbero essere sì durissime anche per il club, in base alla "responsabilità della società" (articolo 6) per gli atti illeciti compiuti dai propri tesserati.

Tonali fu un pilastro del Milan scudettato di Pioli: 36 presenze in campionato, con 5 gol e 3 assist
Tonali fu un pilastro del Milan scudettato di Pioli: 36 presenze in campionato, con 5 gol e 3 assist

Non sembra davvero questo lo scenario davanti al quale ci troviamo: senza volersi sostituire agli inquirenti – sia della giustizia ordinaria che sportiva – quello che si sta delineando è un gruppo di ragazzi precipitati in un vizio che per uno sportivo di alto livello è un peccato capitale: il gioco d'azzardo. Nessuna scommessa "a perdere", nessun "calcioscommesse", come arditamente qualcuno ha ribattezzato questa vicenda, ma un abisso personale che rischiano di pagare sulla propria pelle. Lo stesso Fagioli avrebbe invocato la sua ludopatia come attenuante per le scommesse piazzate per centinaia di migliaia di euro e tutto lascia pensare che anche Tonali e Zaniolo siano caduti in qualcosa che si è presa la loro anima, prima che il loro portafoglio.

Nella stagione 2021-22, il Milan chiuse a 86 punti (due più dell'Inter e cinque più del Napoli), frutto di 26 vittorie, 8 pareggi e 4 sconfitte. Tonali quell'anno fu un pilastro della squadra di Pioli (36 presenze in campionato, con 5 gol e 3 assist), giocò sempre al meglio che poteva e niente potrà cancellare lo Scudetto messo in bacheca da lui e dal Milan. Tutto il resto che sta emergendo in questi giorni riguarda – se confermato – un problema personale, non la regolarità della competizione sportiva. Almeno da quello che è emerso finora.

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