Lo scambio Dzeko-Sanchez tra Inter e Roma è saltato
Lo scambio Dzeko-Sanchez tra Inter e Roma è saltato. Allo stato dei fatti è questa la situazione, sempre non vi siano sorprese dell'ultimo momento. A far naufragare la trattativa è stato il mancato accordo sui termini economici e, di riflesso, per le differenti conseguenze che una transazione del genere avrebbe generato a bilancio. Una transazione alla pari (va via una punta, ne arriva un'altra) dal punto di vista tattico e in grado di soddisfare le reciproche richieste degli allenatori (non è un mistero che Conte abbia cercato l'ex City in diverse occasioni) ma naufragata per l'impatto sui costi. In particolare su quelli dei nerazzurri che vivono un fase molto delicata a livello societario e non possono permettersi affari rischiosi.
L'attaccante bosniaco, giunto ai ferri corti con il tecnico Fonseca, resta nella Capitale e rischia di vivere i prossimi mesi da separato in casa, sempre che non si trovi una soluzione almeno fino al termine della stagione. Quanto al cileno, l'idea di lasciare Milano e la maglia nerazzurra non era partita direttamente da lui – anche se desideroso di avere maggiore spazio per giocare – ma s'era trattato del più classico tentativo a prezzo di costo per chiudere un'operazione di mercato importante considerato il valore degli atleti in ballo.
Perché è saltato lo scambio Dzeko-Sanchez
Cosa ha fatto saltare lo scambio messo in essere tra Roma e Inter? L'ostacolo che s'è rivelato insormontabile è stato essenzialmente il beneficio del ‘decreto crescita', ovvero quel pacchetto di agevolazioni fiscali che prevede una detrazione del 50% sul reddito imponibile e ha permesso anche ad altri club di portare in Italia calciatori stranieri ammortizzandone i costi a bilancio. A spiegare cosa è successo sono le cifre, quei conti che hanno indotto le parti a lasciarsi con una stretta di mano ma senza intesa. Per la serie: peccato, eravamo a un passo dalla chiusura.
I numeri. Dzeko e Sanchez guadagnano più o meno lo stesso stipendio: 7.5 milioni il primo, 7 il secondo ma nel caso del sudamericano l'Inter può ottenere lo sconto a bilancio grazie agli effetti del ‘decreto crescita'. Dettaglio tutt'altro che trascurabile perché è il lordo a fare la differenza: Sanchez (ha ancora un contratto di 2 anni) costerebbe ai nerazzurri 9 milioni di euro (con lo sconto già in essere) mentre per Dzeko (contratto di 1 anno con la Roma) i nerazzurri dovrebbero sopportare un importo da circa 13/14 milioni senza poter beneficiare dello sconto fiscale.
Cosa avrebbe potuto agevolare il buon esito dell'operazione? Se la Roma avesse versato circa 3/4 milioni a titolo di pagamento per il prestito (per esempio) l'Inter non avrebbe dovuto coprire quella differenza. Dove poteva trovare quei soldi? Dalla cessione di Fazio (che piace al Parma) mentre è stata accantonata l'ipotesi di inserire un altro calciatore nell’affare (Pinamonti o Radu). Anche in questo caso non era facile trovare la giusta quadra nei conti.