Lo psichiatra che cura Tonali spiega perchè scommetteva sul Milan: “Si chiama pensiero magico”
Sandro Tonali ha deciso anche lui, come Nicolò Fagioli, di patteggiare la sua squalifica – che era ineludibile – per aver scommesso su partite di calcio, comportamento vietato dall'articolo 24 del Codice di Giustizia Sportiva. La strada della trattativa con la Procura federale è tuttavia per i suoi legali più in salita rispetto a quella che ha portato allo stop di soli 7 mesi per il centrocampista della Juventus, per il fatto che l'attuale calciatore del Newcastle ha ammesso di aver piazzato puntate anche sulla squadra in cui giocava, ovvero il Milan.
Nient'altro di rilevante ha detto Tonali nell'interrogatorio con Chiné, non ha fatto altri nomi oltre al suo, smentendo dunque di aver introdotto lui Fagioli al mondo delle scommesse illegali, come aveva detto lo juventino. L'ex milanista potrebbe – alla fine della ‘trattativa' tra chi lo rappresenta e la Procura FIGC, che sarà breve ma non brevissima – accordarsi per una squalifica di 12-14 mesi, il che significherebbe che il Newcastle lo ritroverebbe solo nella prossima stagione, dopo averlo pagato più di 70 milioni al Milan.
Anche Tonali, come Fagioli, ha deciso – parallelamente con l'assunzione di responsabilità e con l'accettazione delle conseguenze del suo comportamento per la propria carriera – di trasformare un frangente difficilissimo della sua vita in un momento di rinascita umana, curando una volta per tutte la propria ludopatia. Se Nicolò si è affidato al dottor Paolo Jarre, Sandro si è messo nelle mani del Professor Gabriele Sani, direttore del dipartimento di psichiatria clinica e d'urgenza del Policlinico Gemelli, nonché docente all'Università del Sacro Cuore di Roma.
Anche qua parliamo di un esperto di altissimo livello per la cure delle dipendenze: "Una delle caratteristiche della malattia è la bugia patologica – spiega Sani alla Gazzetta dello Sport – Che sia per vergogna, paura o per disprezzo di sé, si tende a nascondere tutto anche agli affetti più cari. Anzi, soprattutto a loro, a cui si è certi di dare una sofferenza. Uno dei primi passi per uscirne è proprio il riconoscimento del problema e la condivisione. Un giovane calciatore ha stress e responsabilità che derivano dalle pressioni esterne, dall'attenzione mediatica. Situazioni che possono generare angoscia e attivare un meccanismo disfunzionale per cui ‘la cura' diventa l'adrenalina delle scommesse. Diventa un qualcosa di cui non poter più fare a meno, un comportamento compulsivo, incontrollabile, in cui il guadagno eventuale non c'entra assolutamente niente".
Un gorgo che mulina sempre più velocemente e trascina chi ci casca verso l'abisso. Tonali ha ammesso nell'interrogatorio con la Procura federale di aver scommesso anche sul Milan, ma sempre ‘a vincere', insomma non certo alterando lo svolgimento delle gare, fattispecie che lo avrebbe esposto al rischio gravissimo di cadere nell'illecito sportivo. Il suo psichiatra spiega perché lo ha fatto: "Perché il ludopatico ha una sua ritualità, segue una sequenza scaramantica. Sandro scommetteva sul Milan vincente per questo. Faceva parte del suo rito portafortuna, si chiama ‘pensiero magico'…".
Il Professor Sani è fiducioso sul ritorno ad alto livello di Tonali, nonostante la mazzata subita e la lunga squalifica che lo attende: "Non solo. Se è arrivato dove è arrivato nonostante questo fardello, una volta che se ne sarà liberato potrà a maggior ragione esprimere il proprio potenziale come e forse meglio di prima. Lui ha un'immagine potente e la condivisione permetterà a molti giovani di riconoscersi in lui, nella sua malattia e iniziare ad affrontarla".