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Liverpool, l’appello di Klopp ai tifosi: “Restate a casa, lo dobbiamo ai più vulnerabili”

Jurgen Klopp con una lettera aperta al giornale Liverpool Echo ha fatto un appello ai tifosi del suo club a comportarsi in modo responsabile, finiti al centro di numerose critiche dopo i festeggiamenti di giovedì ad Anfield per la vittoria della Premier League. Il manager tedesco ha esortati i suoi supporter ad essere più responsabili per proteggere le persone più vulnerabili al Coronavirus.
A cura di Vito Lamorte
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Si è sollevato un grande dibattito in merito alle scene di festa che hanno visto coinvolti tanti tifosi del Liverpool nella serata di giovedì, quando i Reds hanno vinto matematicamente il campionato inglese dopo trent'anni, e il rischio che possano ripartire i contagi a causa del Coronavirus. Nei pressi di Anfield Road si è riversata una enorme folla per fare festa ma in un periodo come quello che stiamo attraversando, e con una pandemia che ancora non è stata sconfitta del tutto, quelle scene non sono passate inosservate e hanno suscitato grandi polemiche. Prima era stata la società a condannare gli assembramenti che si sono verificati durante i festeggiamenti, definendo i comportamenti dei fan "totalmente inaccettabili"; e poche ore fa sono arrivate le parole del manager della squadra campione d'Inghilterra Jurgen Klopp.

Il tecnico tedesco in una lettera aperta al giornale Liverpool Echo ha fatto un appello ai tifosi del suo club a comportarsi in modo responsabile per proteggere perché "lo dobbiamo ai più vulnerabili. Adoro la vostra passione, le vostre canzoni, il vostro rifiuto di accettare la sconfitta, il vostro impegno, la vostra comprensione del gioco e la vostra fiducia in ciò che stiamo facendo. Ciò che non mi è piaciuto – e devo dire questo – sono state le scene che si sono svolte al Pier Head venerdì".

Klopp ha cercato di entrare ancora più in sintonia con i suoi supporter e ha affermato di aver capito il desiderio dei fan di celebrare il titolo dopo tanti anni ma, allo stesso tempo, l'allenatore campione d'Europa e del mondo in carica ha affermato che avrebbero dovuto pensare agli altri in un momento così delicato:

Sono un essere umano e la vostra passione è anche la mia passione, ma in questo momento la cosa più importante è che non possiamo fare questo tipo di incontri pubblici. Lo dobbiamo ai più vulnerabili alla nostra comunità, agli operatori sanitari che hanno dato così tanto e che abbiamo applaudito e alla polizia e alle autorità locali che ci aiutano.

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