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Liverpool, Klopp: “Rinuncio alla medaglia da campione purché la diano a tutti i miei giocatori”

Il tecnico del Liverpool campione d’Inghilterra ha chiesto che venga cambiato il regolamento secondo cui può ricevere una medaglia solo chi ha fatto almeno 5 presenze: “Assurdo, così il secondo portiere e i tanti giovani che ci hanno aiutato non l’avranno mai. Il gruppo è fondamentale, si cambino queste regole: io non la voglio ma voglio che al 100% ce l’abbiano tutti i miei giocatori”
A cura di Alessio Pediglieri
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Jurgen Klopp è l'uomo più felice del mondo. Ma è anche arrabbiato per un regolamento assurdo del calcio inglese. A dirlo è stato lo stesso tecnico del Liverpool che si è appena laureato campione d' Inghilterra e che è attualmente è ancora campione in carica d'Europa e del Mondo: "Sono sano, faccio un lavoro straordinario e guadagno tanti soldi. Cosa voglio di più?". Il tecnico tedesco dei reds si è confessato così al Daily Mail in una intervista in cui ha fatto il punto della situazione su una carriera enorme e che non è ancora giunta alla sua conclusione. "Quando sarà, lo saprò. Adesso ho un contratto fino al 2024 poi si vedrà, non ho programmi precisi. Mi ero prefissato di fare 25 anni di carriera alla grande, siamo quasi all'arrivo".

Per Klopp è la consacrazione di un cammino esemplare iniziato in Germania con il Mainz e il Dortmund e confermato in Premier con il Liverpool: "Mi avevano detto che qui era tutto speciale non ci credevo e dicevo vedremo. Adesso posso dire che qui si vive il calcio in modo straordinario e unico. A proposito, dedico la vittoria al gruppo e vorrei dare la mia medaglia a chi non ha totalizzato le presenze sufficienti per riceverla. E' ingiusto, vorrei cambiare il regolamento, è sciocco"

In Premier League solo chi ha almeno 5 presenze viene omaggiato con la medaglia di campione e nel Liverpool ci sono giocatori che non la riceveranno come il secondo portiere e tanti giovani ricordati da Klopp perché parti integranti di un gruppo vincente: ‘Non so chi l'abbia inventato: anche se hai giocato una partita, dovresti avere la medaglia perché per vincere è fondamentale la squadra, il gruppo e la gente lo deve capire. I miei ragazzi riceveranno una medaglia, la dovessi fare da solo, questo è certo al cento per cento".

Poi, di nuovo a pensare al presente e al futuro, sempre in panchina: "Ho voluto fare il manager e dare un mio contributo. L'ho fatto lavorando tantissimo, da subito. Anche a Dortmund facevo il lavoro di 25 persone e anche qui, anche se ho i miei assistenti. Questo lavoro mi appaga tantissimo, quando smetterò spero di dire: è stato stupendo. Ma so che non mi mancherà"

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