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Mondiali in Qatar 2022

Livakovic oggi è l’eroe della Croazia anche grazie al discorso di Modric: era terrorizzato

Livakovic ha parato tre rigori contro il Giappone trascinando la Croazia ai quarti dei Mondiali. In passato fondamentale il ruolo di Modrid.
A cura di Marco Beltrami
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Dominik Livakovic è l'eroe della Croazia. L'estremo difensore si è preso la scena in occasione del match degli ottavi di finale dei Mondiali contro il Giappone risultando decisivo ai calci di rigore. Il classe 1995 che proviene dalla Dinamo Zagabria ne ha parati tre su quattro battuti dai nipponici. Inutile sottolineare che alla fine sia stato proprio lui a portare a casa il premio di miglior giocatore in campo. Una notte che non dimenticherà mai, per questo ragazzo che ha vissuto momenti difficili, e in uno di questi è stato fondamentale il ruolo del suo capitano Luka Modric.

Anche la grande gloria della rappresentativa croata si è unito al coro dei festeggiamenti sfrenati per Livakovic. L'ultimo baluardo della nazionale di Dalic vice campione del mondo in carica è entrato nella storia dei Mondiali diventando il primo a parare i primi due penalty degli avversari nella girandola dagli undici metri. Ora è il terzo estremo difensore della storia ad aver disinnescato tre calci di rigore in una sola partita, dopo Ricardo contro l'Inghilterra nel 2006, e il connazionale Subasic contro la Danimarca nel 2018.

Una bella rivincita per Livakovic che durante la marcia d'avvicinamento con la sua nazionale a Qatar 2022, ha attraversato anche un periodo negativo. In occasione della sfida contro la Russia, finì infatti in panchina. Una delusione enorme per il ragazzo che sembrava aver smarrito l'entusiasmo, molto demoralizzato e addirittura terrorizzato dalla prospettiva di commettere errori poi durante le partite.

A quel punto ecco entrare in scena il capitano e faro della Croazia, Luka Modric. Nel documentario "Capitani" andato in scena su FIFA+ e Netflix, è stato immortalato il dialogo tra Modric e Livakovic in quel momento a dir poco complicato per l'estremo difensore. Grande schiettezza da parte del centrocampista ex Pallone d'Oro: "In questi momenti la cosa più importante è che i compagni di squadra sentano che c'è qualcuno alle loro spalle e che c'è il supporto. La situazione dei portieri è piuttosto particolare. Sono soli. Non te lo direi se non mi importasse di te. Ma non vedo i tuoi progressi in Nazionale. Forse è la pressione su di te?".

Ecco allora il messaggio motivazionale per il suo più giovane compagno di squadra, per provare a spronarlo e mettere da parte la paura: "Stai irradiando incertezza che si ripercuote sulla squadra. L'hai capito? Questo è ciò di cui sto parlando. Perché non puoi sbagliare? Tutti sbagliano. Sento che il tuo problema è che hai paura di fare errori. Ma chi non sbaglia? Nominami una persona. Che importa se tu… non sono arrivato qui per paura che peggiori solo le cose". E dopo essersi assicurato di essere stato incisivo ecco la chiosa: "Guarda che sei un grande portiere. Lo sai, vero?". E a distanza di tempo, dopo la straordinaria performance di Livakovic contro il Giappone, bisogna dire che aveva ragione Modric.

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