Lite con Mihajlovic, Gasperini: “Non ero io che dovevo andare fuori”
Gian Piero Gasperini ha assistito alla vittoria dell'Atalanta contro il Bologna dalla tribuna. Era seduto nella fila più vicina alla balaustra che separa gli spalti dal campo. Che ci faceva lì? Era stato espulso al 36° del primo tempo a causa della violenta lite verbale con Sinisa Mihajlovic. Un botta e risposta senza troppi complimenti che non poteva passare inosservato a causa dell'assenza di pubblico e dell'eco delle loro frasi all'interno dello stadio di Bergamo. Frasi che sono state sentite in diretta tv e hanno portato prima all'ammonizione dei due allenatori e poi all'espulsione del tecnico della "dea" per le continue proteste nei confronti del direttore di gara.
Sorvoliamo subito – dice Gasperini ai microfoni di Sky Sport -. Parliamo del resto che è stata una partita difficile. L'Atalanta è una squadra corretta sempre, non ero io che dovevo andare fuori.
Qual è stato il motivo dell'alterco così aspro? A infastidire Mihajlovic sarebbe stato l'atteggiamento dell'avversario che si lamentava spesso nei confronti dell'arbitro, La Penna, per la tolleranza nei confronti della condotta del Bologna. Il serbo ha ascoltato e poi è intervenuto in maniera molto decisa. "Parla con i tuoi e non rompere il cazzo… vaffanculo". È stato il rimbrotto rivolto a Gasperini. La replica non è mancata e quando il quarto uomo ha richiamato l'attenzione del direttore di gara, Mihajlovic ha rincarato la dose: "Buttalo fuori", ha urlato al fischietto che ha estratto il cartellino giallo per entrambe.
Non sarà l'unica sanzione… poco dopo, a causa della reticenza dell'allenatore nerazzurro nel mantenere la calma, estrarrà il rosso e lo manderà in tribuna. "Perché a me? Ma cosa fai! Non fate altro che far caciara!", le parole di Gasperini costretto ad abbandonare il campo. Muriel gli restituirà il sorriso grazie alla rete della vittoria nella ripresa.