L’Italia ricorre a ogni mezzo per ostacolare l’Ucraina: pallone buttato in campo nell’ultima azione
L'Italia ce l'ha fatta, con tanta sofferenza, ma ce l'ha fatta: pareggiando 0-0 con l'Ucraina nell'ultimo match del girone, si è qualificata per i prossimi Europei che si giocheranno in Germania. Era tutto quello che contava, al netto delle discussioni sul bel gioco e sulla qualità attuale dei giocatori cui può attingere Luciano Spalletti: andare ad Euro 2024 direttamente dalla porta principale, senza dover ricorrere alla scialuppa di salvataggio dei playoff di marzo, che avrebbero rievocato i fantasmi dei due ultimi spareggi persi che ci hanno estromesso dai Mondiali del 2018 e del 2022. Qualificarsi a tutti i costi, anche mettendo in atto qualche comportamento non esattamente sportivo, come buttare un secondo pallone in campo per indurre l'arbitro a fermare il gioco.
È accaduto anche questo negli ultimi concitati istanti della partita di Leverkusen, poco dopo che già l'avevamo sfangata per il contatto tra Cristante e Mudryk al 93′ non sanzionato col calcio di rigore dall'arbitro spagnolo Gil Manzano. L'Ucraina era in forcing disperato alla ricerca del gol della vittoria che avrebbe permesso alla squadra di Rebrov di superare in extremis l'Italia in classifica e a quel punto il risultato era tutto quello che contava. Dice tutto su quale fosse la priorità in quei momenti la sostituzione fatta dal Ct azzurro al 91′: dentro Darmian e fuori Politano, che era entrato in campo appena 20 minuti prima al posto di Zaniolo.
Il tempo sembrava non passare mai: si è arrivati così al 96′, ultimo minuto del recupero (prolungato di un minuto) del match. Donnarumma ha rinviato il pallone dal fondo, spedendolo direttamente in fallo laterale poco dopo la metà campo, senza che Scamacca riuscisse a controllarlo. Tymchyk ha effettuato velocemente la rimessa con le mani scambiando la sfera con un compagno: a quel punto, mentre il difensore ucraino si accingeva ad un ultimo disperato lancio lungo verso l'area di rigore azzurra, dalla panchina italiana qualcuno ha spinto un secondo pallone in campo, cercando di forzare l'interruzione del gioco da parte dell'arbitro.
Interruzione che non è avvenuta perché la terna arbitrale non si è accorta di quanto accaduto oppure perché ha ritenuto che il secondo pallone sul terreno di gioco non interferisse con l'azione, come recita l'Articolo 5 delle Regole del Gioco. Il Comma 3 disciplina appunto il caso in cui "un secondo pallone, un altro oggetto o un animale entri sul terreno di gioco durante il match". In tale circostanza l'arbitro deve "interrompere il gioco (e riprenderlo con una propria rimessa) soltanto se l'elemento esterno interferisce con il gioco, tranne che il pallone stia entrando in porta e l'interferenza non impedisca ad un difendente di giocare il pallone". Il direttore di gara deve invece "lasciare proseguire il gioco se l'elemento esterno non interferisce con il gioco e farlo rimuovere il prima possibile".
Niente si è dunque più frapposto tra la Nazionale azzurra e l'agognata qualificazione agli Europei del prossimo anno: in Germania ci saremo anche noi, in un girone che si annuncia fin da ora durissimo, vista la probabile quarta fascia nel sorteggio di sabato 2 dicembre.