“L’Italia e la teoria del complotto”: perché l’Inghilterra ‘deve’ vincere gli Europei
Volano le ore che ci separano all'attesissimo appuntamento della finale degli Europei tra Italia ed Inghilterra domenica sera a Wembley ed i veleni fluttuano nell'aria come se non ci fosse un domani. Anzi un dopodomani: lunedì i giochi saranno chiusi e tutto sarà finito. Qualcuno esulterà, qualcun altro metterà in bacheca una pur prestigiosa medaglia d'argento ma col rimpianto di non aver portato a termine un'impresa che vale l'immortalità sportiva.
Veleni, sospetti, timori: la vigilia di Italia-Inghilterra porta con sé tante ombre ed anche un paio di fantasmi che sarebbero i burattinai di quella che oggi L'Equipe chiama la "teoria del complotto", spiegando con dovizia di particolari perché in Italia, e non solo, sono in molti a pensare che l'Inghilterra abbia goduto finora di un trattamento di favore culminato nel rigore decisivo e alquanto generoso concesso contro la Danimarca. Un vento potente alle spalle della Nazionale dei Tre Leoni che potrebbe avere il suo momento culminante nella coppa sollevata domani sera a Wembley da capitan Kane.
All'estero se ne parla come e forse più che da noi, dando grande risalto agli articoli pubblicati dai nostri quotidiani in cui si mette in guardia dal disegno apparecchiato per spingere l'Inghilterra alla vittoria degli Europei. Peraltro l'inesistente rigore su Sterling ha avuto una coda di discussioni molto più accese in Italia che in Danimarca, il che fa dire all'Equipe: "La cultura della polemica non si improvvisa dall'oggi al domani", volendo sottolineare la predisposizione tutta italiana al sospetto ed alla dietrologia.
Ma in cosa consisterebbe questo complotto? E chi sarebbe il ‘grande vecchio'? Cominciamo dalla seconda domanda: il nome è quello ben conosciuto – dopo le vicende degli ultimi mesi legate alla Superlega – di Alexander Ceferin, presidente dell'UEFA organizzatrice dei campionati Europei. Ecco dunque che il rigore concesso dall'arbitro olandese Makkelie per il contatto tra Sterling e Maehle diventa – nella ricostruzione dell'Equipe – non già semplicemente un penalty ‘generoso' come se ne vedono tanti, ma il segnale di un'ipotesi che sta crescendo sempre più: questo Europeo sarebbe stato in qualche modo ‘promesso' all'Inghilterra, verso la quale l'UEFA avrebbe un debito da saldare.
Il debito in questione si sarebbe creato quando – durante la devastante crisi dell'annuncio della creazione della Superlega – il Primo Ministro inglese Boris Johnson diede una mano decisiva a Ceferin per uscirne vincitore affossando il progetto. All'epoca, infatti, il Premier britannico fece immediatamente da sponda politica alla protesta durissima dell'opinione pubblica contro i 6 club inglesi che avevano aderito al nuovo torneo, annunciando che il suo Governo avrebbe "fatto tutto il possibile" per non far realizzare la ‘ribellione' poi portata avanti dalle superstiti Juventus, Real Madrid e Barcellona.
Un aiuto vitale per la stessa esistenza dell'UEFA e del calcio come lo conosciamo da sempre: se infatti i club di Premier League non avessero fatto un precipitoso dietrofront ed il fronte degli scissionisti fosse rimasto compatto, probabilmente la vicenda avrebbe avuto ben altro prosieguo. Ceferin deve molto, moltissimo a Johnson e all'Inghilterra, spiegano i complottisti. Le stesse argomentazioni peraltro erano state già tirate fuori quando qualche settimana fa l'UEFA aveva confermato in maniera secca Londra come sede di semifinali e finale, di fronte all'asse formato da Mario Draghi ed Angela Merkel che chiedeva di spostare la conclusione del torneo a causa della risalita Oltremanica dei contagi da variante Delta del Covid. "Tutte le rimanenti partite di Euro 2020 si svolgeranno come programmato", aveva detto in maniera inoppugnabile l'organizzazione di Ceferin. Domenica sera sapremo se quel "come programmato" aveva un'accezione più ampia oppure i veleni e i sospetti di queste ore saranno spazzati via dall'impeccabile direzione di Björn Kuipers.