L’Italia e la maledizione del numero 9: Kean può tornare a casa, Mancini si gioca l’ultima carta
Chiuso un capitolo storico per il calcio mondiale, ovvero la striscia record di imbattibilità durata 37 partite e interrotta dalla sconfitta nella semifinale di Nations League contro la Spagna, l'Italia di Mancini riparte dalla finalina per il terzo posto del torneo, che vedrà gli azzurri sfidare il Belgio – battuto ieri dalla Francia – domenica prossima alle 15. Rispetto al match di San Siro, il CT jesino apporterà diversi cambi, in primis abiurando il falso nove schierato mercoledì sera. L'esperimento Bernardeschi non ha dato gli esiti sperati, e non per colpa del carrarino: non è nel DNA di questa Nazionale giocare senza un riferimento offensivo di ruolo.
Le assenze forzate per infortunio di Immobile e Belotti hanno indotto Mancini a provare di cambiare le carte in tavola, ma già dalla gara contro il Belgio al centro dell'attacco dell'Italia tornerà ad esserci un centravanti tradizionale, molto probabilmente Giacomo Raspadori. Le alternative in tal senso peraltro sono quasi inesistenti, visto che l'altro papabile, Moise Kean, è stato fermato dallo staff medico azzurro per un problema al collo dopo il duro scontro con Laporte nel finale di gara con la Spagna.
L'attaccante della Juventus ieri a Coverciano indossava un collarino protettivo e le possibilità di impiego domenica prossima sembrano ridotte al minimo. Il 21enne vercellese potrebbe anche fare ritorno a Torino nelle prossime ore, una volta accertata la sua indisponibilità senza margini di dubbio. Non esattamente la settimana che Kean sperava per riprendersi la Nazionale dopo l'esclusione dagli Europei: il suo ingresso nel secondo tempo del match contro gli iberici non ha dato quella scossa che Mancini si aspettava, adesso questo infortunio sembra togliergli la possibilità di riscattarsi subito.