L’Italia di Mancini richiama Chiellini nel momento più buio: “Se lui volesse qui c’è posto”
Chissà come sarebbe andata se l'Italia si fosse qualificata per i Mondiali che si stanno svolgendo in Qatar: avrebbe dimostrato di essere ancora quella che aveva stupito l'Europa l'anno scorso oppure si sarebbe sciolta come ha appena fatto in Austria, nella più dolorosa delle amichevoli? Una domanda che resterà senza risposta, lasciando il posto soltanto alla sofferenza sportiva di un popolo che per la seconda edizione di fila si vede privato del torneo cui ogni tifoso sogna di assistere per sostenere i propri colori nazionali.
E se il semplice tifoso soffre, è facile immaginare cosa provi Roberto Mancini in queste ore, anzi ci pensa direttamente lui a rivelarlo senza giri di parole: "Sono giorni duri, perché siamo fuori dal Mondiale, anche se dobbiamo accettarlo. Fa male, parecchio male. Guarderò qualche partita, non tutte. Le più interessanti, le più belle. Non credo alle maledizioni. Prima o poi cambierà. Vogliamo andare al prossimo, tra 4 anni e magari vincerlo".
La strada per essere competitivi per i Mondiali del 2026, la cui fase finale si giocherà in Canada, Messico e Stati Uniti, appare lunga e difficile considerando dove ci troviamo ora, ma il 57enne Ct jesino è motivato a riscrivere questa storia: "Sono rimasto perché voglio prendermi una rivincita, ma adesso non possiamo allungare così tanto lo sguardo. Pensiamo alle finali di Nations League che non vanno sottovalutate e alle qualificazioni all'Europeo 2024 in cui vogliamo difendere bene il titolo. Se è più la gioia per l’Europeo vinto o la delusione per il Mondiale fallito? Prevale la delusione, che è forte e non mi abbandona mai. Fa tanto male perché dovremo aspettare prima di cancellare la macchia".
Nella chiacchierata col Corriere della Sera, Mancini è diviso tra i rimpianti relativi al campo e quelli sul regolamento della fase finale dei Mondiali, che per lui è ingiusto: "Ho visto e rivisto ogni singola partita delle qualificazioni. E quando dico che meritavamo di andare in Qatar non lo faccio tanto per difendere la squadra. Abbiamo commesso degli errori tecnici, alcuni anche gravi, ma non tali da giustificare la mancata qualificazione. Al ripescaggio non ho mai creduto fino in fondo, mi è sempre sembrata una strada poco percorribile. Ma alla fase finale dei Mondiali dovrebbero essere qualificati di diritto non solo i campioni d'Europa, ma quelli di tutti i continenti. Lo dico nell’interesse del calcio e dello stesso Mondiale. Così come dovrebbe essere certo di poter partecipare chi ha vinto l'edizione precedente: prima era così, adesso non più. Non sempre il calcio prende decisioni giuste per se stesso".
Sul tavolo di Mancini c'è un'Italia da ricostruire, ma a volte per rifondare il futuro serve guardare anche al passato, soprattutto quando è un passato che rievoca dolci ricordi. E così ecco rispuntare capitan Giorgio Chiellini, che potrebbe tornare a servire la maglia azzurra in una veste diversa da quella di calciatore: "Se può tornare con un altro ruolo? Giorgione con la storia che ha può fare quello che vuole – risponde Mancini – Bisognerebbe sentire il presidente Gravina, ma se lui volesse qui c'è posto…".